L’Aquila. Oggi dalle 8 alle 20, la Provincia dell’Aquila torna alle urne per il rinnovo del consiglio provinciale e l’elezione del presidente. Si tratta di una consultazione di secondo livello, in cui il diritto di voto spetta esclusivamente ai sindaci e ai consiglieri comunali dei 108 comuni del territorio. Il sistema elettorale prevede il voto ponderato, assegnando un peso diverso a ciascuna preferenza in base alla fascia demografica del comune rappresentato.
L’unico candidato alla presidenza è Angelo Caruso, avvocato e sindaco di Castel di Sangro dal 2015. Già alla guida dell’ente dal 2017 e riconfermato nel 2021, Caruso ricopre attualmente anche l’incarico di vicepresidente nazionale dell’Upi. La sua corsa è sostenuta da tre liste: una legata direttamente alla presidenza e due formazioni civiche.
Alla vigilia del voto, Caruso traccia un bilancio basato su quelli che definisce “risultati da primato nazionale”. Il confronto tra l’inizio del suo primo mandato e i dati attuali mostra una trasformazione radicale dei volumi economici dell’ente. Nel 2017, la Provincia liquidava mandati per 2,28 milioni di euro con investimenti programmati per 6,7 milioni. Nel 2024, la cifra dei mandati liquidati ha superato i 31,6 milioni, mentre gli investimenti programmati hanno raggiunto quota 106,2 milioni di euro.
Parallelamente alla crescita degli investimenti, l’amministrazione rivendica una significativa razionalizzazione dei costi e dell’indebitamento. La spesa per il personale è scesa dai 13,2 milioni di euro del 2017 ai 10,2 milioni attuali. Ancora più netto il calo del debito complessivo, passato in sette anni da 22,2 milioni a soli 6,9 milioni di euro.
Per il prossimo mandato, l’obiettivo dichiarato è superare i campanilismi, puntando su una gestione corale che prescinda dall’appartenenza politica delle amministrazioni locali. Oltre al proseguimento degli interventi su viabilità ed edilizia scolastica, la nuova sfida si sposterà sul piano sociale e formativo. Caruso punta a potenziare l’assistenza scolastica e a favorire l’incontro tra domanda e offerta nel mondo della formazione. Il fulcro della futura programmazione sarà però la rielaborazione del Piano territoriale di coordinamento, strumento chiave per definire lo sviluppo strategico della provincia nei prossimi anni.


