L’Aquila. L’assessore regionale Roberto Santangelo ha partecipato oggi alla riunione della Commissione “Politiche per la montagna” della Conferenza delle Regioni, dedicata all’esame dello schema di decreto attuativo della legge n. 131/2025, che introduce nuovi criteri per la classificazione dei comuni montani.
Nel corso del confronto, l’Abruzzo è stato protagonista del dibattito, portando all’attenzione della Commissione le forti criticità che l’applicazione dei nuovi parametri rischia di determinare, con la possibile esclusione proprio di quei comuni montani che già pagano il prezzo più alto in termini di spopolamento, carenza di servizi e isolamento infrastrutturale.
«Pur condividendo la necessità di riformare i criteri – ha spiegato Santangelo – si ravvede l’esigenza di tenere conto delle differenze strutturali e delle diverse peculiarità delle Alpi e degli Appennini. In regioni come l’Abruzzo, strutturalmente montane e attraversate dall’Appennino, segnate da profonde disuguaglianze territoriali, molti comuni rischiano di essere penalizzati», afferma l’assessore.
«In Abruzzo – prosegue Santangelo – stiamo mettendo in campo risorse significative per ridurre questo svantaggio. Attraverso il FOSMIT investiamo su servizi, scuole e infrastrutture viarie per contrastare lo spopolamento e favorire quella che definiamo “restanza”. Il nostro è un territorio fortemente montano, con molti comuni sopra i 600 metri sul livello del mare e con popolazione inferiore ai 2.000 abitanti, che necessita di risorse aggiuntive, finanziamenti, agevolazioni e deroghe alle regole imposte a livello nazionale, come previsto anche dall’articolo 44 della Costituzione italiana», dichiara.
Su impulso dell’assessore Santangelo, la Commissione ha quindi condiviso la necessità di rivedere complessivamente i parametri previsti e di avviare un approfondimento finalizzato alla definizione di criteri più coerenti, flessibili e aderenti alla reale configurazione dei territori montani.
«La riforma deve essere uno strumento di equità e sviluppo – conclude Santangelo – non un meccanismo che accentua le disuguaglianze. L’Abruzzo continuerà a difendere una visione delle politiche per la montagna che metta davvero al centro i territori più fragili e le comunità che li abitano».


