L’Aquila. Il mondo dell’informazione abruzzese è in lutto. È morto ieri, all’età di 58 anni, Roberto Ettorre. Giornalista di lungo corso, è stato per diversi anni responsabile della redazione regionale dell’AGI (Agenzia Giornalistica Italia).
La sua carriera ha attraversato diverse testate. Ettorre ha mosso i primi passi come collaboratore della redazione abruzzese del quotidiano “Il Tempo”. Successivamente ha lavorato nell’emittente Teleabruzzo, dove ha ricoperto prima il ruolo di collaboratore e poi quello di direttore. Il legame professionale con l’Agenzia Italia è iniziato nel 1990. L’assunzione come redattore è arrivata il primo marzo 1996, un percorso culminato con la nomina a responsabile della redazione abruzzese. Per alcuni anni ha svolto anche l’incarico di segretario dell’Ordine dei giornalisti dell’Abruzzo.
Oltre al giornalismo, Ettorre nutriva una forte passione per la politica. Alla fine degli anni Novanta ha ricoperto il ruolo di assessore esterno al Comune dell’Aquila in una giunta di centro-destra. In precedenza era stato vice presidente del Teatro Stabile dell’Aquila.
L’ultimo saluto si terrà nella giornata di domani. I funerali saranno celebrati alle ore 11 nella chiesa di Santa Maria del Soccorso, situata presso il cimitero cittadino.
L’Ordine dei Giornalisti d’Abruzzo esprime cordoglio e vicinanza alla figlia Paolina e ai familiari del collega Roberto Ettore, prematuramente scomparso all’età di 58 anni. Roberto nel 2001 era stato eletto nel Consiglio dell’Ordine dei giornalisti ricoprendone la carica di consigliere segretario. Il sindacato dei giornalisti lo ricorda come “Cronista di razza, tra i protagonisti di una stagione professionalmente indimenticabile, ha seguito con grande attenzione professionale i principali fatti di cronaca che si sono verificati in Abruzzo negli ultimi decenni. Impegnato negli istituti di categoria è stato anche consigliere regionale dell’Ordine dei giornalisti. Il Sindacato giornalisti abruzzesi abbraccia con grandissimo affetto la figlia Paolina ed è vicino a tutte le persone che a Roberto hanno voluto bene”.



