L’Aquila. Giovedi’ 4 agosto arrivano a Paganica le ceneri di Iolanda Petrocco, deceduta nel novembre scorso a Detroit alla veneranda eta’ di quasi 103 anni. Per sua espressa volonta’ torna per sempre nella sua Paganica, dove era nata il 30 marzo 1913. Alle ore 15:30, nella chiesa degli Angeli Custodi, una messa in suffragio sara’ celebrata da don Federico Palmerini. Saranno presenti, venuti dagli Stati Uniti, la figlia della defunta, Elena Vincenti, con suo marito Vittorino Taranta e il loro figlio Angelo con la famiglia. Tenace e determinata – ricorda in una nota il giornalista e scrittore Goffredo Palmerini – Iolanda Petrocco tornava ogni anno d’estate a Paganica, con i familiari e talvolta da sola, per rivedere amici e parenti e per organizzare, con piglio manageriale, le manutenzioni alle due case di proprieta’, curarne il miglior uso e controllare l’affidamento dei terreni agli affittuari. Ritorni che, anche in eta’ molto avanzata, le hanno fatto affrontare numerosi viaggi aerei, fino all’estate precedente il 6 aprile 2009. Il terremoto, tuttavia, e’ stato per lei il discrimine che ha interrotto l’abituale “vacanza di lavoro” nella terra natale. Nella sua lunga vita, Iolanda ha avuto la fortuna d’avere tre nipoti – Giampaolo, Angelo e Iole, tutti sposati – e ben sei pronipoti: Angelo, Alessandra, Marco, Ottavio, Savien e Ilaria, che di lei conserveranno felice memoria. Donna volitiva generosa e sensibile – ricorda Palmerini – con il suo carattere forte Iolanda non aveva avuto difficolta’ ad ambientarsi in terra straniera, a dispetto dell’eta’, elaborando un suo idioma “italiese” grazie al quale si e’ sempre tratta da ogni difficolta’. Figlia d’un fornaio, aveva sposato Paolo Vincenti, agricoltore paganichese con il quale ha vissuto una vita nella coltivazione dei campi, fino a meta’ degli anni Settanta. Una sola figlia dal loro matrimonio, Elena appunto, che ha insegnato Letteratura italiana in un liceo americano, andata in moglie a Vittorino Taranta, figlio di emigrati abruzzesi a Detroit – madre paganichese e padre di S. Vittorino Amiterno. Gia’ ufficiale pilota dell’Aviazione militare americana, aveva fatto la guerra in Corea. Congedatosi prima dell’avventura in Vietnam, si era laureato presso la Wayne State University per poi lavorare nell’amministrazione giudiziaria americana.