L’Aquila. “L’intera rete dei consultori della nostra regione è oggi in grave difficoltà, a causa di finanziamenti che negli anni sono stati progressivamente ridotti e frammentati, come denunciano diverse realtà sul territorio. Una situazione che colpisce in modo diretto la sanità territoriale, già segnata da carenze strutturali, personale insufficiente e servizi ridotti, specialmente nei consultori pubblici” dichiara la capogruppo di L’Aquila coraggiosa, Simona Giannangeli.
“In questo contesto, è necessario riconoscere il ruolo di realtà che, nel tempo, hanno garantito diritti e libertà: tra queste, l’AIED, che rappresenta per la città e per il territorio un presidio storico di autodeterminazione delle donne, un punto di riferimento per la prevenzione e l’informazione, e oggi esposto alle conseguenze dell’eliminazione della copertura di 500.000 euro destinata all’attuazione della Legge Regionale 21/1978.
La crisi dei consultori riguarda dunque un sistema complessivo che sta arretrando da anni a livello nazionale. Questo indebolimento colpisce soprattutto donne, giovani e famiglie in condizioni di fragilità, e rischia di trasformarsi in un vero e proprio smantellamento della prevenzione socio-sanitaria.
La stessa tendenza all’abbandono si registra in altri servizi territoriali, comprese le cure domiciliari, dove rallentamenti e vuoti organizzativi stanno lasciando sole molte famiglie”.
Ha poi proseguito “È inaccettabile che, nel 2025, ci si ritrovi con una rete consultoriale così impoverita. I consultori sono un presidio essenziale per la prevenzione, l’informazione e il sostegno alle donne, alle famiglie e ai giovani. Chiediamo che la Regione intervenga con urgenza per ripristinare risorse adeguate e rafforzare, non indebolire, questi servizi. La salute pubblica non può essere oggetto di risparmio.
Come cittadine e cittadini, dobbiamo mantenere alta l’attenzione affinché non si perda un presidio fondamentale di tutela della salute e dei diritti. Il Comune dell’Aquila deve attivarsi immediatamente come interlocutore istituzionale per difendere e rilanciare la sanità pubblica territoriale; allo stesso tempo, la Regione Abruzzo deve rivedere l’attuale quadro dei finanziamenti e garantire la piena continuità dei servizi consultoriali, superando anni di progressiva riduzione delle risorse.
I consultori rappresentano un bene comune e un presidio di civiltà: indebolirli significa colpire i più vulnerabili. In questo territorio è necessario rafforzare, non smantellare, i servizi che sostengono le persone e le comunità”.



