L’Aquila. “Credo che L’Aquila rappresenti un unicum nella valorizzazione delle risorse perché nel capoluogo d’Abruzzo si sono concentrati in pochissimi mesi i fondi del Pnrr e del Piano complementare per le aree sisma (Pnc), insieme agli interventi per la ricostruzione pubblica che ci portiamo dietro dal 2009, oltre alle iniziative proprie del bilancio comunale. Uno stress test superato che certifica la qualità di adattamento che hanno i Comuni, anche a fronte della disponibilità di competenze non sempre adeguata alle sfide che la contemporaneità ci pone”.
Così il sindaco dell’Aquila e presidente dell’Anci Abruzzo, Pierluigi Biondi, durante il suo intervento al panel “Europa, modello PNRR: risorse per i Comuni che sanno investire”, tenutosi questa mattina al polo fieristico di Bologna in occasione della 42ª Assemblea annuale dell’Anci.
Nel corso del dibattito, moderato dal giornalista Gianni Trovati del quotidiano Il Sole 24 Ore, Biondi ha sottolineato il bisogno di superare la frammentarietà nella gestione dei fondi europei.
“Per capire cosa accadrà dopo il Pnrr dobbiamo darci un metodo: superare la frammentarietà a cui siamo stati abituati nella gestione dei fondi indirizzati agli enti locali. È necessario, pertanto, superare l’impostazione che ha visto fino ad oggi spacchettare le città e i comuni a seconda delle dimensioni demografiche. Se noi pensiamo che i grandi temi si possano risolvere ognuno occupandosi di quello che accade dentro casa propria, siamo sulla strada sbagliata” ha spiegato Biondi.
Biondi ha inoltre ribadito la necessità di “ricucire il rapporto tra città metropolitane, città medie, piccoli comuni e aree interne, altrimenti le grandi città continueranno a implodere e a generare nuove marginalità, nel frattempo avremo la desertificazione di interi pezzi di Nazione che invece rappresentano l’autenticità del portato e del sentimento nazionale”.
Il sindaco ha poi richiamato anche l’urgenza di un riordino istituzionale. “Per rimettere ordine nelle competenze di governo, regioni e comuni, bisogna tornare alla carta più importante di cui disponiamo: la costituzione. È necessario – ha concluso Biondi – un grande patto comune che unito ad una politica di semplificazione può portarci finalmente a una gestione corretta dei fondi europei”.
Il panel ha visto la partecipazione di Jeremy Rifkin, economista e sociologo statunitense di fama internazionale, del ministro per gli Affari europei, il Pnrr e le Politiche di coesione, Tommaso Foti, del ministro dell’Economia e delle Finanze, Giancarlo Giorgetti. Al dibattito sono intervenuti i sindaci: Alessandro Canelli di Novara e presidente della Fondazione IFEL, Matteo Lepore, primo cittadino di Bologna e coordinatore dei sindaci delle città metropolitane Anci, Stefano Lo Russo, vicepresidente Anci, per Torino. Il tema, così attuale, ha coinvolto anche Bernardo Mattarella, amministratore delegato di Invitalia, Fabrizio Palermo, amministratore delegato di Acea, Dario Scannapieco, amministratore delegato di Cassa Depositi e Prestiti, Roberto Gualtieri, sindaco di Roma Capitale, e Kata Tüttő, presidente del Comitato europeo delle Regioni.



