San Giovanni Teatino. L’ANIEM Pescara-Chieti, rappresentata dal presidente Davide Lucente, dai consiglieri delegati Fausto Di Tomasso e Alessio Perilli, accompagnati dai funzionari dell’associazione e dal loro consulente legale Christian Salutari, ha incontrato oggi il presidente del Consiglio regionale Lorenzo Sospiri per un confronto approfondito sul Piano Stralcio Difesa Alluvioni (PSDA) per i bacini idrografici di rilievo regionale, oggetto di proposta di aggiornamento da parte dell’Autorità di Bacino Distrettuale dell’Appennino Centrale, pubblicata nel mese di luglio.
Durante l’incontro, sono state analizzate le nuove elaborazioni dei piani di rischio predisposte dall’Autorità di Bacino, che —secondo le valutazioni operate da Regione Abruzzo, enti locali e imprese — rappresentano scenari peggiorativi di classificazione del rischio esondazione in vaste aree del territorio ad alta vocazione insediativa e produttiva, tra l’altro oggetto di ingenti interventi realizzati negli ultimi anni ed approvati dalla stessa Autorità di Bacino, vedasi le opere di mitigazione realizzate lungo l’asta del fiume Pescara sino alla foce. Il presidente Sospiri ha ricordato che la Regione Abruzzo ha investito oltre 60 milioni di euro per la realizzazione delle vasche di laminazione, un impegno che ha già prodotto risultati concreti in termini di sicurezza e prevenzione.
“È difficile comprendere come, dopo investimenti così significativi, la nuova mappatura possa indicare un aumento del rischio — ha dichiarato Sospiri — Come Regione abbiamo agito con responsabilità, mettendo in campo risorse e soluzioni tecniche avanzate. Continueremo a difendere il territorio e le sue imprese da classificazioni che non riflettono la realtà dei fatti e che rischiano di bloccare lo sviluppo economico e urbanistico di intere aree.” Da parte di ANIEM è stata espressa forte preoccupazione per l’impatto che i nuovi criteri di calcolo introdotti dall’Autorità di Bacino potrebbero avere non solo sull’edilizia e sui siti estrattivi, ma anche sulle attività produttive, sui comuni e sulla pianificazione territoriale.
Il presidente Davide Lucente ha sottolineato: “Le imprese non possono subire ulteriori limitazioni determinate da parametri tecnici che non tengono conto degli interventi già realizzati. Chiediamo che le valutazioni siano basate su dati scientifici aggiornati e su una visione equilibrata del territorio. Il nostro obiettivo è collaborare con le istituzioni per costruire una pianificazione che coniughi sicurezza idraulica e sviluppo.”
La Regione, nel frattempo, ha già attivato le procedure per costituirsi in giudizio al fianco di enti locali, organizzazioni di categoria ed imprese innanzi al TAR ed al Tribunale Superiore delle acque, che saranno discusse nei prossimi mesi in sede cautelare. A supporto delle sue posizioni la Regione, inoltre, si è avvalsa di un autorevole approfondimento tecnico scientifico. “La notifica dei ricorsi al TAR manda un messaggio chiaro — ha ribadito Sospiri — le ragioni dei Comuni, della Regione nonché degli operatori economici locali sono fondate. Così come adottato certamente non ricorrono le condizioni, per la Regione Abruzzo, per sottoscrivere l’atto di intesa con l’Autorità di Bacino, con la conseguenza che decadranno le norme di salvaguardia restando in vigore il vigente PSDA.”
A conclusione dell’incontro, ANIEM Pescara-Chieti ha espresso apprezzamento per l’attenzione costante e la disponibilità del presidente Sospiri, condividendo la necessità di garantire una pianificazione fondata su criteri tecnici trasparenti e coerenti con la realtà imprenditoriale territoriale.
“È fondamentale che la voce delle imprese venga ascoltata — ha concluso Lucente — perché solo attraverso il dialogo costruttivo tra istituzioni, enti locali e mondo produttivo possiamo tutelare davvero il nostro territorio e assicurare uno sviluppo sostenibile e sicuro per l’Abruzzo.”