Pescara. La Zona Economica Speciale (ZES) unica si sta dimostrando uno strumento fondamentale per la crescita del Mezzogiorno e, in particolare, dell’Abruzzo. È questo il messaggio forte lanciato da Confindustria Abruzzo Medio Adriatico, che si unisce all’appello nazionale per garantire continuità e visione a un modello che ha già portato risultati concreti.
Con l’istituzione del nuovo Dipartimento per il Sud a Palazzo Chigi, l’associazione degli industriali abruzzesi chiede che si mantenga l’efficacia della ZES, preservando le semplificazioni e gli incentivi che hanno favorito gli investimenti sul territorio.
A commentare la situazione è il Presidente di Confindustria Abruzzo, Lorenzo Dattoli, che sottolinea l’importanza di un quadro stabile per le aziende locali. «Le imprese abruzzesi hanno bisogno di stabilità, tempi certi e procedure snelle. Il modello ZES unica ha funzionato e i numeri lo confermano: iter autorizzativo chiaro, credito d’imposta e semplificazioni hanno creato un ambiente favorevole agli investimenti. Qualsiasi interruzione o incertezza rischia di rallentare la crescita proprio nel momento in cui il sistema produttivo sta dimostrando grande vitalità.»
Le parole di Dattoli mettono in luce i benefici tangibili che la ZES ha portato, con oltre 100 richieste di autorizzazione unica in Abruzzo e investimenti per circa 260 milioni di euro (fonte Svimez), con un impatto positivo sull’occupazione. I settori più dinamici, dall’agroalimentare alla meccatronica, dall’aerospace alla moda, hanno potuto avviare nuovi progetti grazie a queste agevolazioni.
L’Abruzzo, con il suo 8,2% del valore aggiunto del Mezzogiorno, si conferma un’area industriale di grande importanza. La manifattura, con oltre 72mila occupati e 9,3 miliardi di euro di export, gioca un ruolo cruciale. Per mantenere questa vitalità, secondo Confindustria, è essenziale una visione a medio-lungo termine.
«Per il 2025 le stime danno un PIL del Mezzogiorno in crescita, +0,8% stimato, in linea con le medie nazionali, trainato soprattutto dal ruolo strategico degli investimenti. Un risultato atteso anche grazie all’attuazione coordinata di strumenti fondamentali come il PNRR, la ZES unica e i Fondi Strutturali, che rappresentano leve decisive per sostenere la competitività e la trasformazione del sistema produttivo abruzzese. Un quadro che non deve essere messo in pericolo. Il credito d’imposta va rifinanziato almeno per i prossimi tre anni, ma soprattutto va preservata la struttura che ha permesso di superare le lungaggini burocratiche e garantire autorizzazioni in tempi record. Il rischio è che si inceppi un meccanismo virtuoso, proprio quando il Mezzogiorno – e l’Abruzzo in testa ad esso – sta contribuendo in modo decisivo alla crescita del Paese.»
Con queste parole conclusive, l’associazione lancia un appello al Governo affinché il nuovo Dipartimento per il Sud non solo mantenga, ma rafforzi ulteriormente l’efficacia del modello ZES, a beneficio dell’intero sistema economico del Sud Italia.