L’Aquila. In occasione del decimo anniversario di TUA (Trasporto Unico Abruzzese), il sindacato UGL Autoferro Abruzzo solleva forti preoccupazioni per le condizioni economiche e organizzative dell’azienda. In un comunicato stampa, la segreteria regionale evidenzia una serie di criticità che, a suo avviso, rendono “poco da festeggiare”.
Secondo il sindacato, i dati di “Società Trasparente” rivelano una situazione allarmante: al 31 dicembre 2024, i debiti verso i fornitori ammontano a oltre 37 milioni di euro, quasi il doppio rispetto ai 19,6 milioni del 2022. A ciò si aggiungono le “innumerevoli gare di appalto rivolte alle banche”, che indicherebbero una “costante carenza di liquidità”.
La UGL Autoferro denuncia che, nonostante le difficoltà economiche, si continuano ad affidare incarichi a professionisti esterni, mentre il tema dell’evasione tariffaria, che secondo le stime potrebbe far recuperare oltre 10 milioni di euro l’anno, viene “colpevolmente ignorato”. Il sindacato propone di formare il personale interno, inclusi gli inidonei a determinate mansioni, per creare un corpo di verificatori dei titoli di viaggio, anziché affidare i controlli a ditte esterne. “Continuare ad affidare le verifiche a ditte esterne, peraltro solo su pochissime tratte, non è altro che uno spreco di denaro pubblico”, afferma la segreteria.
Il sindacato lamenta inoltre il “silenzio” del management di TUA e della Regione Abruzzo, che, pur avendo un ruolo di “controllo analogo”, non darebbero risposte concrete alle loro osservazioni.
La UGL Autoferro rivolge un appello diretto alla Regione Abruzzo e al presidente Marco Marsilio, ribadendo che TUA è una società di proprietà regionale. “È quindi dovere della Regione intervenire con urgenza, senza continuare a lasciare l’azienda di trasporti in uno stato di totale abbandono”, si legge nel comunicato.
Il sindacato conclude avvertendo che i bilanci in positivo “ridotti sempre più ai minimi termini” sono un campanello d’allarme, e si teme un bilancio in rosso e una prossima gara pubblica con un’azienda “svuotata”. “Nel frattempo si pensa a festeggiare”, si legge con una nota polemica, “ma la speranza è che non sia ancora una volta il copione già visto dei trasporti regionali”.