Roma. La pace, la democrazia, le disparità economiche, il ruolo dell’Onu. Ma anche dettagli più intimi, come la necessità di imparare a conformarsi al ruolo di pontefice e il tifo calcistico. Nella sua prima intervista, diffusa ieri, papa Leone XIV affronta numerosi e svariati temi.
L’intervista è il frutto di un colloquio di tre ore, articolato in due incontri, a Castel Gandolfo e in Vaticano, con la giornalista Elise Ann Crux, curatrice del volume León XIV: ciudadano del mundo, misionero del siglo XXI, la cui pubblicazione è prevista in Perù nei prossimi giorni. E di cui, ieri, sono sati appunto diffusi alcuni estratti da El Comercio e dalla stessa Crux.
Nelle dichiarazioni, considera l’Ansa, non vi sono riferimenti a temi come gli abusi, la pastorale Lgbt, il conflitto a Gaza, il ruolo delle donne. A proposito del processo sinodale nella Chiesa, Papa Leone ha considerato che “Non si tratta di cercare di trasformare la Chiesa in una sorta di governo democratico, poiché, se guardiamo a molti Paesi del mondo di oggi, la democrazia non è necessariamente una soluzione perfetta per tutto.”
Ha espresso inoltre una netta condanna nei confronti delle disparità economiche che affliggono il mondo, deplorando “il divario sempre più ampio tra i livelli di reddito della classe operaia e quelli dei più ricchi. Ad esempio, gli amministratori delegati che sessant’anni fa avrebbero potuto guadagnare da quattro a sei volte di più dei lavoratori di oggi, secondo gli ultimi dati che ho visto, guadagnano seicento volte di più del lavoratore medio.”
Ha quindi menzionato Elon Musk, il cui fratello di Kimbal, tra l’altro, ha organizzato proprio ieri in Vaticano uno spettacolo di luci e droni per il concerto Grace for the world.
“Ho letto la notizia che Elon Musk è destinato a diventare il primo triliardario al mondo”, ha dichiarato Leone XIV. “Cosa significa e di cosa si tratta? Se questa è l’unica cosa di valore oggi, allora siamo nei guai.”
Non è mancato un riferimento alla pace, in particolare tra Russia e Ucraina, cui Papa Prevost aveva offerto il Vaticano come sede dei negoziati: “Ho alzato la mia voce, la voce dei cristiani e delle persone di buona volontà, affermando che la pace è l’unica risposta all’uccisione di persone dopo tutti questi anni da entrambe le parti, in quel particolare conflitto, ma anche in altri conflitti.”
“Le persone devono svegliarsi e dire: c’è un altro modo per farlo”, ha aggiunto il Papa. “Credo che diversi attori debbano esercitare una pressione sufficiente affinché le parti in conflitto dicano: basta, troviamo un altro modo per risolvere le nostre divergenze.”
Papa Leone ha fatto poi riferimento al proprio ruolo di pontefice, che riveste dallo scorso 8 maggio: “Ho ancora un lungo percorso di apprendimento davanti a me”, ha ammesso. “L’aspetto totalmente nuovo di questo lavoro è l’essere stato lanciato al livello di leader mondiale”, ha confidato all’intervistatrice.
Parlando di sé, nato a Chicago e vissuto a lungo in America Latina, ha aggiunto: “Sono ovviamente americano e mi sento molto americano, ma nutro anche un grande amore per il Perù, per il popolo peruviano, quindi questo fa parte di me. Ho trascorso metà della mia vita ministeriale in Perù, quindi la prospettiva latinoamericana è molto preziosa per me.”
Non è infine mancato un riferimento calcistico: il Pontefice, il cui recente “Forza Roma!” diffuso su Internet ha fatto il giro del mondo, dice che ai Mondiali farà il tifo per il Perù, ma “sono anche un grande tifoso dell’Italia!”