L’Aquila. Ancora un tragico incidente sul lavoro scuote l’Abruzzo. Francesco Ortucci, un operaio casertano di 54 anni, ha perso la vita in un cantiere a Vittorito, nel post sisma aquilano, a seguito di una fatale caduta da un’impalcatura. La sua morte riaccende il dibattito sulla sicurezza nei luoghi di lavoro e sulle misure legislative necessarie per prevenire simili tragedie.
L’USB Lavoro Privato Abruzzo e Molise, attraverso una nota stampa, ha espresso il proprio cordoglio per la famiglia di Ortucci e ha denunciato la situazione di stallo politico sul tema della sicurezza. Secondo il sindacato, questi eventi non sono semplici incidenti, ma il risultato di “insufficienti investimenti e attenzione delle aziende sulla sicurezza”.
L’USB ribadisce la necessità di potenziare gli organici degli enti di controllo delle ASL e di riformare il sistema per garantire ispezioni più stringenti. Il sindacato chiede inoltre la sospensione dell’attività per le aziende che violano le leggi sulla sicurezza.
La nota ha poi puntato il dito contro l’inerzia della politica, sottolineando come la proposta di legge di iniziativa popolare per l’introduzione dei reati di “omicidio sul lavoro e lesioni gravi e gravissime” sia ferma da anni al Senato, nonostante le migliaia di firme raccolte a sostegno. “Una dimostrazione di totale ipocrisia della politica che continua a costernarsi quando messa di fronte alla terribile realtà ma poi rimane ferma nelle azioni da mettere in campo,” si legge nel comunicato.
L’USB ha inoltre rivelato che la stessa proposta, presentata al CNEL, è stata respinta, anche da alcuni sindacati che oggi ne chiedono l’introduzione. “Se i lavoratori muoiono, se restano gravemente feriti o peggio mutilati, il minimo è che se vi sono responsabilità chi le ha deve pagare con la galera”.