L’Aquila. La città dell’Aquila sarà rappresentata al 37° Congresso Europeo di Patologia, che prenderà il via domani, a Vienna, dal paleopatologo Prof. Luca Ventura, in servizio presso l’Unità operativa complessa di Anatomia patologica dell’Ospedale San Salvatore.
Il professor Ventura, esperto di malattie del passato, terrà mercoledì 10 una relazione su invito dal titolo “Pulmonary tuberculosis in antiquity: lessons from Sicilian mummies (18th – 20th century)”. Il suo intervento si concentrerà sugli studi condotti su alcune mummie siciliane del Settecento e Ottocento, dimostrando come la scoperta di noduli polmonari in questi resti offra una prova diretta della tubercolosi in epoche passate. Questo patrimonio biologico inestimabile permette di analizzare gli antichi micobatteri con le moderne tecnologie, smentendo l’ipotesi che la malattia sia stata trasmessa dagli animali domestici all’uomo e fornendo preziose informazioni sulla diffusione della patologia.
Ma il contributo del professor Ventura al congresso non si limiterà a questo. Domenica 7 presenterà uno studio sulla calcolosi della colecisti nelle mummie delle monache di Fara in Sabina, risalenti al XVII-XVIII secolo. Grazie alle acquisizioni in tomografia computerizzata (TC), effettuate dall’équipe del professor Federico Bruno dell’Ospedale San Salvatore e in collaborazione con il bioantropologo Mirko Traversari dell’Università di Bologna, è stato possibile individuare calcoli biliari in tre dei diciassette corpi analizzati e determinarne la composizione a base di colesterolo.
Un terzo studio, frutto del lavoro del medesimo gruppo di ricerca con il contributo delle dottoresse Laura Cirella e Veronica Forte, sarà esposto come poster digitale e riguarderà l’identificazione della concha bullosa, un’anomalia anatomica delle cavità nasali, sempre nella stessa comunità monastica.