Pescara. “Sono cominciate questa mattina, sulla banchina sud del porto di Pescara, le operazioni di allestimento della vasca di stoccaggio temporanea e impermeabilizzata che andrà ad accogliere i primi 5-6 mila metri cubi di fanghi del dragaggio. Chiari i tempi: 2 settimane per realizzare la vasca; 2 settimane per il dragaggio del tratto del porto compreso tra il Ponte del Mare e l’ingresso su entrambe le sponde, utili a restituire agibilità e navigabilità al tratto più trafficato e consentire il sereno ritorno in mare alla nostra flotta peschereccia al termine del periodo di fermo biologico, il prossimo 29 settembre”.
Lo ha annunciato il Presidente del Consiglio regionale, Lorenzo Sospiri, che oggi, con l’ingegnere Giovanna Brandelli, ha presenziato all’avvio delle operazioni, affidate all’Impresa di Costruzioni Mentucci Aldo Srl.
“Stiamo rispettando alla lettera l’impegno assunto lo scorso 4 agosto con la marineria e con tutta la città, ovvero quello di avviare rapidamente una prima tranche di dragaggio per restituire serenità alla nostra marineria, e il risultato odierno è frutto del lavoro condiviso con l’onorevole Guerino Testa, con l’assessore Umberto D’Annuntiis, con il sindaco Masci, tutti in prima linea per la risoluzione della problematica – ha sottolineato il Presidente Sospiri –. Purtroppo è evidente che continuiamo a pagare lo scotto del dragaggio del 2012-2013, quando le attività non furono concluse e tutti i fanghi vennero lasciati nella vasca di colmata senza mai più essere rimossi. Dunque, la particolarità del porto di Pescara è che non ha più un’area di cantiere per assorbire i materiali frutto di dragaggio: la vasca di colmata non è accessibile e dobbiamo costruire una nuova vasca temporanea artificiale dove accogliere e trattare i fanghi.
Come ha chiarito l’ingegnere Brandelli, va detto che le acque e i fondali del porto canale di Pescara non sono straordinariamente inquinati, ma semplicemente c’è scarso movimento e quindi si creano zone non ossigenate in cui proliferano micro-organismi inquinanti che, alle analisi, hanno mostrato una classe ecologica scadente. La vasca di colmata che andremo a realizzare in due settimane occuperà l’area compresa tra il ciglio di banchina e il muro del porto turistico, lasciando un passaggio di 6 metri per consentire il transito di uno spurgo che andrà a rimuovere l’eluato dei fanghi, ossia il percolato dei sedimenti escavati.
I fanghi depositati verranno caratterizzati da Arpa, applicando le norme di economia circolare e accortezze di gestione. La prima cernita di Arpa permetterà di distinguere i sedimenti da utilizzare in mare da quelli da gestire a terra. I sedimenti che potranno essere riutilizzati in mare per il ripascimento verranno asciugati, trasportati via terra e depositati sulla banchina nord, nell’area dove ora si sta lavorando per realizzare la vasca B0, già attrezzata e impermeabilizzata.
La frazione dei fanghi non utilizzabile in mare – ha proseguito il Presidente Sospiri – sarà oggetto di un’altra forma di trattamento, ossia igienizzati a terra e sottoposti a una seconda sessione di analisi per verificare se ci siano i requisiti per il loro riutilizzo in edilizia. La parte che resterà esclusa anche dal possibile riutilizzo in edilizia sarà gestita come rifiuto in banchina con impianto mobile, ma con un notevole abbattimento dei costi di smaltimento.
Secondo le nostre stime, il dragaggio del porto potrà cominciare l’8 settembre prossimo ed entro due settimane avremo completato l’escavo di 5-6 mila metri cubi di fanghi, che andremo a depositare in cumuli di 500 metri cubi ciascuno nella vasca temporanea opportunamente impermeabilizzata. Il dragaggio, secondo il progetto, dovrebbe interessare anche l’area di bunkeraggio, ovvero quella utilizzata per l’alimentazione del carburante e, se tutto andrà come previsto, il 30-40 per cento del materiale dragato sarà riutilizzabile per il ripascimento”.