Lanciano. “La situazione denunciata dalla Cgil, con 53 lavoratori del facchinaggio impiegati tramite appalto nella Asl Lanciano-Vasto-Chieti che non ricevono lo stipendio, è semplicemente vergognosa e intollerabile. Non stiamo parlando di numeri, ma di persone, di famiglie che già sopravvivono con salari bassissimi e che oggi si ritrovano addirittura senza retribuzione. È una ferita alla dignità del lavoro e ai diritti fondamentali”.
Lo dichiara il capogruppo del Movimento 5 Stelle in Consiglio regionale, Francesco Taglieri, intervenendo sulla vicenda che vede coinvolti decine di dipendenti.
Secondo Taglieri, la situazione si inserisce in un contesto già critico: “Siamo di fronte a un copione che purtroppo si ripete da tempo. Prima i tagli al personale ausiliario, poi la riduzione delle ore, quindi la minaccia dei licenziamenti. E ora, addirittura, i ritardi sugli stipendi. Un’escalation inaccettabile, che colpisce decine di lavoratori e che rischia di scaricare le conseguenze anche sugli OSS e sugli infermieri, già oggi allo stremo”.
Il capogruppo pentastellato punta il dito contro la giunta regionale: “È evidente che Marsilio e l’assessore Verì abbiano fallito su tutta la linea. L’incapacità politica e gestionale della maggioranza continua a scaricarsi sulle spalle dei lavoratori più fragili, che garantiscono ogni giorno servizi essenziali dentro i nostri ospedali. La Asl02 non può chiamarsi fuori: la committente pubblica ha il dovere etico e istituzionale di vigilare affinché le aziende a cui affida appalti rispettino i contratti e i diritti dei dipendenti. Invece, ancora una volta, assistiamo a silenzi e scaricabarile”.
Taglieri annuncia anche azioni istituzionali: “Porterò questa vicenda in Consiglio regionale, perché non possiamo permettere che chi lavora venga trattato come carne da macello. Pretendiamo risposte immediate e concrete: i lavoratori non possono continuare a pagare l’incapacità politica di questa maggioranza. La sanità pubblica va difesa anche partendo dal rispetto di chi, ogni giorno, con turni e stipendi da fame, garantisce servizi indispensabili ai cittadini. Basta con la mattanza del personale: ora è il tempo della dignità e della giustizia”.