L’Aquila. È iniziata in Abruzzo la vendemmia 2025, anticipata in molte zone per le varietà bianche a causa del caldo di inizio stagione. I vigneti sono già in piena attività lungo la Costa dei Trabocchi, le colline teatine, la Valle Peligna e il Teramano. Dopo due annate difficili, la produzione sembra in ripresa e la qualità delle uve è molto buona.
Il caldo estivo ha accelerato la maturazione, ma il maltempo di inizio agosto ha colpito a macchia di leopardo alcune zone vitate. A Fossacesia, ad esempio, alcuni filari più esposti hanno subito danni a causa di vento e grandine.
Le varietà bianche come Trebbiano e Pecorino hanno raggiunto un buon equilibrio tra zuccheri e acidità, offrendo le basi per vini freschi e aromatici. Il Montepulciano, più tardivo, beneficia delle escursioni termiche tra giorno e notte, che favoriscono la complessità aromatica e la maturazione fenolica. Nel complesso, i vigneti abruzzesi appaiono in buona salute e pronti a confermare la tradizionale identità dei vini della regione.
Accanto alle buone notizie sul fronte della qualità, restano però preoccupazioni sul mercato. Le cantine devono confrontarsi con giacenze elevate, consumi interni stagnanti e un rallentamento delle esportazioni, complicato ulteriormente dai dazi statunitensi. Per cercare di riequilibrare domanda e offerta, la Regione Abruzzo ha deciso un blocco temporaneo della produzione, misura straordinaria volta a contenere le eccedenze e tutelare i produttori.
“L’annata 2025 ci consegna un quadro incoraggiante sul piano qualitativo” commenta Nicola Sichetti, presidente di Cia Abruzzo, “ma i segnali del mercato ci invitano a ragionare su un modello produttivo più equilibrato, che valorizzi qualità e identità dei nostri vini”.
La vendemmia proseguirà fino a ottobre, con l’auspicio che eventi climatici estremi non compromettano il raccolto.