Chieti. Il WWF Chieti-Pescara conferma il proprio impegno, promesso ai tanti cittadini che si sono rivolti all’associazione, a interessarsi dei lavori in corso per la riqualificazione di piazza Garibaldi, a Chieti.
Su questo tema una delegazione del WWF ha già avuto un cordiale incontro con l’assessore ai lavori pubblici del Comune teatino, Stefano Rispoli, e con il suo staff. Incontro in cui più volte è stata ribadita la volontà di salvare gli alberi esistenti prelevandoli e portandoli in un vivaio in attesa di ripiantumazione, salvo poi mostrare la relazione di un agronomo che sosteneva invece l’impossibilità del recupero di queste essenze.
A quel primo confronto il WWF ha fatto seguire una lunga lettera per ribadire le proprie proposte.
Essenzialmente il WWF chiede che venga rispettato quello che è stato più volte dichiarato in pubblico da sindaco e assessore, che cioè sul livello stradale, al di sopra dei due piani del parcheggio sotterraneo, si realizzi davvero un parco urbano, a garanzia della vivibilità, al servizio dei cittadini e del loro benessere.
Occorre rivedere la sistemazione a verde della piazza implementando in qualità e quantità la presenza vegetale. In particolare va aumentata la superficie destinata alle aiuole provviste di piante arbustive ornamentali; va rivista la disposizione degli alberi (e aumentato il loro numero) con la formazione di gruppi, studiandone l’ombreggiatura in modo da massimizzare la frescura nel periodo estivo; vanno scelte con attenzione le specie arboree da mettere a dimora privilegiando essenze di dimensioni e accrescimento contenuti, con chioma espansa ed eventualmente fioriture scalari.
“Non è infatti accettabile l’idea che l’aspetto finale di Piazza Garibaldi possa essere”, afferma l’assessore, “costituito da una superficie completamente pavimentata a disegno con materiali di diversa tipologia, con solo dieci piante, di non dichiarata specie e grandezza, poste al centro della piazza, quando invece il rendering con il quale lo Studio Roli ha vinto l’appalto era tutt’altra cosa, con aree gioco, relax, sport e, soprattutto ampi spazi piantumati con molti alberi e con un ben preciso studio di percorsi pedonali immersi nel verde”.
Per il WWF si deve tornare a questa soluzione, che prevede anche recupero dell’acqua piovana e fontanelle pubbliche, rivalutando il progetto per la parte che riguarda la copertura del parcheggio.
Il WWF Chieti-Pescara si mette a disposizione, anche con i propri esperti, per collaborare, ma solo se l’amministrazione confermerà le promesse fatte alla città.
Tra l’altro offrire un luogo benefico per la salute, anche psicologica, utile per la depurazione dell’aria e per tutti i servizi che gli alberi offrono, oltre a rendere più attrattiva la città, rappresenterebbe una sorta di compensazione per i residenti della zona (ci sono anche una scuola e due residenze per anziani) che subiranno un inevitabile aumento del traffico in entrata e in uscita dal parcheggio con rumori e inquinamento.
Un parco pubblico per il WWF non può insomma rappresentare solo un esercizio di stile architettonico senza rispondenza alle funzioni richieste. La mancanza di aiuole, la dotazione insufficiente di alberi, peraltro disposti in modo che l’ombra sia minima nelle ore centrali del giorno, e la sproporzionata superficie pavimentata renderebbero di fatto il luogo inospitale, in particolare in estate.
A fronte della cortesia e spirito di collaborazione manifestati dall’Assessore Rispoli e dai suoi collaboratori, il WWF dice di aver purtroppo dovuto rilevare e fatto notare come sia ingiustificabile, in un’opera del genere, la mancanza di progettazione specifica su una sistemazione a verde che sia attenta alla funzionalità ed economicità di gestione.
Sempre secondo la suddetto organizzazione, questo conferma la pluridecennale carenza di attenzione e sensibilità da parte delle amministrazioni comunali nei confronti della gestione del verde urbano, indispensabile fattore di vivibilità, salubrità e mitigazione degli estremi climatici.
Si è convenuto e manifestata la necessità di fornire gli uffici competenti di professionalità tecniche botanico-agronomiche specialistiche per la gestione del patrimonio arboreo e l’urgenza di implementare gli strumenti urbanistici con un “Piano del verde” da cui far discendere le norme tecniche di progettazione, regolamentazione e gestione.