L’Aquila. Durante la cerimonia di proclamazione, i neo-laureati in Medicina dell’Università dell’Aquila hanno letto un appello pubblico per la pace e il rispetto dei diritti umani. Il testo, ha voluto associare il giuramento professionale a un impegno civile, con un riferimento esplicito ai conflitti internazionali e al diritto universale alla cura.
La lettera, letta a più voci, ha toccato temi globali: dai conflitti dimenticati del Sud Sudan, dello Yemen e del Myanmar, fino alla Palestina, senza prendere posizione su un singolo scenario, ma chiedendo attenzione e umanità verso tutte le popolazioni vittime della guerra. “Non vogliamo restare indifferenti” hanno detto “e non possiamo assuefarci al dolore cui stiamo assistendo”.
Con un nastro bianco appuntato sulla toga, i nuovi medici hanno ricordato come il loro futuro ruolo professionale non possa essere disgiunto da quello di cittadini responsabili. “Ovunque saremo, quale che sia la specializzazione che sceglieremo” hanno aggiunto, “porteremo con noi il sogno di un mondo in pace e il rifiuto della logica della guerra”.
Un messaggio forte, condiviso davanti a docenti, famiglie e colleghi, che ha dato alla cerimonia un tono solenne e diverso, unendo il giuramento di Ippocrate a una richiesta collettiva di giustizia e umanità.