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Blasioli lancia l’allarme sulla Casa di Comunità in via 8 Marzo: “Rischio incompiuta e spreco di risorse”

Il vicepresidente del Consiglio regionale abruzzese critica la delibera della Giunta Masci e chiede un cambio di rotta: “Si percorrano strade alternative”

Giulio Catalucci di Giulio Catalucci
7 Giugno 2025
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Pescara – La realizzazione della Casa di Comunità in via 8 Marzo a Pescara continua a far discutere. A intervenire con toni duri è Antonio Blasioli, vicepresidente del Consiglio regionale abruzzese, che lancia un appello alla prudenza: “Il rischio che l’opera diventi una incompiuta è altissimo – afferma – e intanto si sottraggono 400 mila euro ad una sanità già in crisi”.

 

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Secondo Blasioli, la Giunta Masci, approvando il 5 giugno una delibera che prevede un protocollo d’intesa con la ASL di Pescara per la delocalizzazione del Parco di via 8 Marzo, starebbe compiendo un azzardo. La delibera è propedeutica alla costruzione della nuova struttura socio-sanitaria, ma comporta lo spostamento del parco – per un costo stimato di 400 mila euro, interamente a carico dell’azienda sanitaria locale.

 

“Questi fondi, in un momento di estrema difficoltà per la ASL, rischiano di essere letteralmente buttati via – incalza Blasioli –. A oggi, non esiste nemmeno un progetto esecutivo, e l’opera dovrebbe essere completata entro marzo 2026 per non perdere i fondi del PNRR. Una corsa contro il tempo che appare irrealizzabile”.

 

Il vicepresidente regionale contesta anche l’iter che ha portato alla definizione dell’accordo, nonostante la diffida formale inviata a metà maggio. “Non abbiamo ricevuto alcuna risposta, ma rinnoviamo il nostro appello: la ASL non firmi questo protocollo, e la Regione intervenga per valutare se questa spesa sia davvero giustificata”.

 

Blasioli invita a prendere in considerazione soluzioni alternative, come il riutilizzo dei fondi PNRR per iniziative meno complesse e più rapide, ad esempio per l’acquisto di apparecchiature diagnostiche, strumenti per la telemedicina o la realizzazione di una Casa di Comunità mobile per i territori interni. E per la sede pescarese della struttura socio-sanitaria, propone di attingere a fondi FSC e di valutare aree alternative: “Così si tutelerebbe il Parco 8 Marzo, si darebbe seguito a una visione realmente sostenibile e si eviterebbe di sprecare risorse pubbliche”.

 

La questione rimane aperta e accende il dibattito su sanità, fondi pubblici e pianificazione urbanistica a Pescara. In gioco non c’è solo la realizzazione di un’opera, ma la credibilità delle istituzioni e l’efficienza nella gestione delle risorse comunitarie.

 

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