L’Aquila. Una scoperta drammatica ha scosso il quartiere di Santa Barbara, a L’Aquila, dove lunedì mattina un uomo di 43 anni è stato trovato senza vita all’interno del proprio appartamento. Si tratta di Stefano Rossi, dipendente di un punto vendita di abbigliamento maschile del centro commerciale Globo. A ritrovare il corpo è stato il fratello, partito da Roma all’alba dopo giorni di silenzio preoccupante e numerosi tentativi di contatto rimasti senza risposta.
Giunto in via Angelo Pellegrini, nei pressi delle vie Colombo Andreassi e Alessandro Carli, l’uomo ha tentato invano di forzare l’ingresso, poi ha richiesto l’intervento dei Vigili del Fuoco. Gli operatori del 115 hanno aperto la porta in pochi istanti, trovando Stefano riverso a terra. È stato immediatamente allertato il 118, insieme ai Carabinieri, che hanno effettuato i rilievi di rito.
L’abitazione non presentava segni di effrazione, l’ingresso era chiuso dall’interno e non risultavano tracce evidenti di violenza. Sebbene nell’appartamento ci fosse del sangue, gli elementi raccolti durante la prima ispezione cadaverica eseguita dal personale sanitario non hanno fatto emergere indizi riconducibili a un’aggressione. Gli inquirenti, sotto il coordinamento del pubblico ministero Andrea Papalia, hanno affidato l’accertamento medico-legale al dottor Mario Muselli. L’autopsia sarà determinante per chiarire le cause del decesso.
Secondo una prima ipotesi, l’uomo sarebbe stato colpito da un malore improvviso, probabilmente domenica sera, che avrebbe provocato un’emorragia interna fatale. Un dramma consumato nel silenzio delle mura domestiche, senza che vi fosse il tempo o la possibilità di chiedere aiuto.
Stefano Rossi viveva da solo. Lascia la moglie e una figlia di appena sette anni. Chi lo conosce parla di un uomo sensibile, appassionato di moda, che nell’ultimo periodo aveva attraversato una fase di forte sofferenza personale. “Si era chiuso in se stesso,racconta un conoscente, e pur avendo persone vicine che gli volevano bene, nessuno si aspettava un epilogo così doloroso. Era fragile, ma nessuno avrebbe mai pensato che potesse finire così.”
Il dolore ora è tutto nella voce del fratello, nel vuoto lasciato da un uomo la cui storia si intreccia con quella di tanti altri che, nella solitudine o nel peso del proprio disagio, restano invisibili fino all’ultimo istante. Sarà l’autopsia a chiarire cosa è accaduto davvero in quelle ultime ore. Intanto, una comunità intera si interroga e si stringe attorno alla famiglia.