Pavia. La Procura svela le carte su Andrea Sempio. Oggi, 20 maggio, verso le ore 14, il nuovo indagato – in concorso – per l’omicidio di Chiara Poggi avvenuto a Garlasco il 13 agosto 2007, verrà sottoposto a interrogatorio dagli inquirenti. Contemporaneamente, verranno interrogati anche Alberto Stasi, fidanzato della vittima e condannato in via definitiva per il delitto a 16 anni di reclusione, e Marco Poggi, fratello di Chiara. Quest’ultimo sarà ascoltato a Venezia.
È probabile, prospetta Leggo, che le domande che gli inquirenti rivolgeranno a Sempio avranno a oggetto i suoi presunti rapporti con la vittima; l’ipotizzata (mai comprovata) infatuazione dell’indagato per la giovane neolaureata; gli strani suicidi registratisi a Garlasco dopo il delitto; la pista satanica, vagamente evocata in più di una circostanza durante le più recenti indagini. Senza contare la possibile corrispondenza tra il Dna di Sempio e il materiale genetico presente sulle unghie della vittima, la cui effettiva utilizzabilità a fini di indagine rimane invero argomento dibattuto tra gli esperti.
Sempio, oggi trentasettenne, sarà assistito dagli avvocati Angela Taccia e Massimo Lovati e, per non concedere vantaggi all’accusa, potrebbe avvalersi della facoltà di non rispondere. Alberto Stasi, difeso dai legali Giada Bocellari e Antonio De Rensis, è invece intenzionato a rispondere alle domande dei magistrati. Continua a professarsi innocente, oggi è stato convocato come testimone assistito, per riferire quali fossero le amicizie di Chiara e fornire dettagli su possibili rapporti rimasti in ombra, eventualmente suggerendo chi avrebbe potuto desiderare di farle del male.
E, si è detto, a Venezia comparirà dinanzi agli inquirenti anche Marco Poggi, già sentito il 12 marzo scorso. Sembra che gli sarà chiesto di precisare alcuni dettagli su chi frequentava la sua casa; su chi fosse a conoscenza del fatto che, nei giorni del delitto, lui era con i genitori in vacanza in Trentino; se avesse confidato a qualcuno che la sorella si trovava sola in casa.
Gli inquirenti, che nell’ultima settimana hanno impresso una significativa accelerazione all’indagine disponendo la perquisizione a casa di Sempio e dei genitori e la ricerca dell’arma del delitto nel canale di Tromello, potrebbero accingersi a rivelare qualche asso dalla manica, in attesa che in sede di incidente probatorio si accerti l’effettiva corrispondenza tra le predette tracce genetiche e si possa stabilire o meno la presenza di Sempio sulla scena del crimine, insieme a “Ignoto 1”, l’altra persona, di sesso maschile, che gli inquirenti sospettano possa aver partecipato al delitto.
Sarà inoltre necessario tentate di far luce sullo scontrino del parcheggio di Vigevano, risalente al giorno del delitto, conservato a lungo da Sempio e da lui esibito come attestazione di alibi. Sullo scontrino non risulta riportato il numero di targa della vettura ma l’orario d’arrivo al parcheggio, le 10.18. Secondo una valutazione medicolegale, Chiara Poggi potrebbe essere deceduta tra le 9,12 e le 9.35. La distanza tra l’abitazione di Sempio a Garlasco e il parcheggio di Vigevano, riporta Open, è di sedici chilometri, tragitto che sembra potersi effettuare in meno di venti minuti. Repubblica considera inoltre che, secondo quanto sostenuto in una relazione tecnica depositata dalla difesa di Stasi, quel giorno l’utenza telefonica di Sempio non si sarebbe attivata a Vigevano, ma in via Santa Lucia, a Garlasco. Sei i contatti telefonici avuti dal giovane tra le 9,58 e le 12,18, con gli amici Roberto Freddi e Mattia Capra.
A proposito della possibile dinamica dell’omicidio, Open riporta la ricostruzione circolata “a mezza bocca” negli ambienti investigativi: a luglio 2007, Chiara Poggi potrebbe aver partecipato a una festa che riuniva due comitive di amici. Nella circostanza, potrebbe aver visto qualcosa a lei non gradito o aver declinato una proposta sconveniente. Come detto, si tratta comunque di una mera congettura, non si sa se oggetto di approfondita verifica.
Non manca la “verità” proposta da Fabrizio Corona, l’ex “re dei paparazzi”. Che, nel suo Falsissimo, ipotizza l’omicidio di gruppo proprio richiamandosi allo scenario della festa o del ritrovo tra giovani.
Non resta che attendere gli ulteriori sviluppi dell’indagine.