L’Aquila. “Pur di approvare la proposta di legge di ripiano dei 113 milioni di disavanzo sulla sanità, la destra non solo gratta il fondo di un barile insufficiente nonostante aumento delle tasse e tagli, ma potrebbe addirittura andare oltre, arrivando a proporre di coprire il debito sanitario persino con risorse non disponibili, ovvero inesistenti. Praticamente domani in Commissione Bilancio potrebbe arrivare in esame un progetto ai confini della realtà: da una prima consultazione delle coperture eseguite sul SIC, Sistema Informativo Contabile, si arriverebbe a proporre riduzioni su alcuni titoli, missioni e programmi il cui saldo è negativo”, paventa il capogruppo consiliare PD Silvio Paolucci.
“Se confermate, tali singolari strategie, sconosciute alla storia amministrativa e contabile dell’Ente, ci preoccupano molto sia per il possibile squilibrio di bilancio, ma soprattutto perché potrebbero avere evidenti profili di incostituzionalità, oltre a essere in aperta violazione di tutti i principi contabili – sottolinea Paolucci. Per questo domani chiederemo alla parte tecnica e a quella politica, urgenti spiegazioni su come si intende procedere e sulle ripercussioni sia legislative che contabili in caso di voto alla manovra approdata nell’iter del Consiglio. Così come è importante sapere se il SIC tiene conto anche delle ultime variazioni di bilancio disposte con le recenti Leggi regionali e del riaccertamento dei residui, perché non avevamo mai visto coprire le spese di bilancio con risorse inesistenti. Qualora tali preoccupazioni venissero confermate, chiederemo un ulteriore momento di approfondimento, al fine di avere contezza sulle effettive disponibilità per emendamenti correttivi per poter almeno salvaguardare gli equilibri di bilancio.
Dopo il deficit mostruoso della sanità, dopo l’aumento delle tasse, dopo i 50 milioni di tagli generalizzati e dopo anche l’inerzia di fronte al nuovo deficit monstre del comparto per il 2025, pensavamo di averle viste tutte. Ci siamo sbagliati. A fronte di tutti questi fallimenti e di quelli che verranno, non osiamo immaginare cos’altro aspetta gli abruzzesi in ragione del deficit imponente che si sta formando anche per il 2025.