PESCARA. Si è inaugurata domenica scorsa presso il Museo delle Genti d’Abruzzo la mostra collettiva “Varie narrazioni ed altre cromie”. L’arte italiana tra figura ed astrazione, un evento attesissimo che ha riunito artisti di fama nazionale sotto la curatela del critico Massimo Pasqualone e la direzione artistica di Ivan Antonio Giampietro. All’evento hanno partecipato il sindaco, varie autorità locali e un numeroso pubblico, che ha apprezzato l’originale allestimento delle opere, in dialogo con la collezione permanente del museo.
La mostra esplora quasi un secolo di pittura italiana, con un ricco catalogo di 160 pagine che documenta l’evoluzione delle ricerche stilistiche e tematiche tra figurazione e astrazione. Tra i nomi presenti: Renato Guttuso, Mimmo Rotella, Mario Schifano, Ugo Nespolo, Mark Kostabi, Emilio Tadini, Tono Zancanaro, e molti altri.
Tra i protagonisti che hanno destato maggiore interesse, spicca Mario Vespasiani, il più giovane del gruppo, già noto in Abruzzo per le sue personali all’Aurum di Pescara nel 2014 e al Museo Michetti nel 2019. All’inaugurazione, Vespasiani ha illustrato ai presenti le radici della sua ricerca artistica, indossando un elegante completo di lino azzurro. Le sue opere esposte – inediti del 2025 – sono collegate alle mostre in corso presso il Galata Museo del Mare di Genova e il Museo del Mare e della Costa di Sabaudia. Le tele, caratterizzate da elementi tridimensionali che emergono dalla superficie, riflettono sul viaggio interiore dell’uomo, attraverso la metafora del veliero che affronta acque inesplorate.
Il curatore Massimo Pasqualone ha sottolineato nel catalogo come la mostra rappresenti “un evento unico che porta a Pescara artisti del calibro di Cascella, Emblema, Faccincani, Finzi, Lodola, Morlotti, Pagliacci, Pedretti, Pericoli, Sassu, Sughi e Mario Vespasiani, con l’intento di indagare il ruolo dell’artista e dell’arte tra varie narrazioni ed altre cromie”.
Un evento che non solo omaggia il panorama artistico italiano, ma offre al pubblico un’immersione profonda in linguaggi, simboli e sensibilità capaci di raccontare, senza filtri, la complessità della realtà e del sentire umano. La mostra resterà aperta nelle prossime settimane, proponendosi come uno dei momenti culturali più significativi della primavera pescarese.