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Dall’Abruzzo ai vertici della cucina mondiale: Niko Romito riceve il premio Guido Carli 2025

Redazione Cronaca di Redazione Cronaca
10 Maggio 2025
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Castel di Sangro. “Da Castel di Sangro è partita una delle rivoluzioni gastronomiche più significative del nostro tempo. Con talento, coraggio e radici ben piantate nella sua terra, Niko Romito ha ridisegnato i confini della cucina italiana, trasformando la provincia in un laboratorio di innovazione, cultura e impatto sociale. Oggi il Premio Guido Carli riconosce un percorso straordinario, che ci rende fieri come comunità e come territorio. Grazie, Niko: la tua storia è anche un po’ la nostra”.

Con queste parole Angelo Caruso, sindaco di Castel di Sangro (L’Aquila) e presidente della Provincia dell’Aquila, celebra il conferimento del Premio Guido Carli 2025 allo chef Niko Romito, avvenuto ieri al Parco della Musica di Roma. Un riconoscimento di prestigio nazionale, attribuito a personalità che coniugano eccellenza professionale e impegno etico, e assegnato quest’anno anche all’attrice Elena Sofia Ricci, all’AD di Acea Fabrizio Palermo e a Roberto Bezzi, presidente della cooperativa agricola di San Patrignano.

Durante la premiazione, Romito è stato descritto come “autodidatta e visionario”, portatore di una cucina “essenziale e profonda, capace di farsi cultura, salute, condivisione”. Il suo ristorante “Reale” è stato definito “un tempio dell’alta gastronomia”, ma è il suo pensiero ad aver superato i confini della tavola, arrivando all’educazione, alla nutrizione pubblica, alla responsabilità sociale d’impresa.

Lo stesso chef ha voluto ricordare l’inizio del suo percorso, con parole che hanno lasciato il segno:

«Sono rimasto sul territorio. Nel 2011, a Castel di Sangro, abbiamo aperto un centro di formazione: il paradosso è che ho aperto una scuola senza aver mai fatto scuola. Oggi ha formato oltre 350 ragazzi, l’85% lavora, in Italia e all’estero. Portiamo la vera cucina italiana nel mondo. E ora stiamo scrivendo le nuove linee guida per la ristorazione scolastica: il cibo deve educare, curare, diventare parte attiva della qualità della vita».

Per il presidente Caruso, il messaggio è chiaro: “Quelle di Romito non sono solo parole ispirate: sono la dimostrazione che l’eccellenza non ha bisogno di metropoli per nascere. La sua storia ci obbliga a ripensare cosa può e deve essere un territorio: non un luogo da cui partire, ma uno da cui far partire il cambiamento. Il Premio Guido Carli rende giustizia a tutto questo, e noi, come istituzioni e come cittadini, non possiamo che ringraziare”.

Tags: abruzzoniko romito
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