L’Aquila. Il ministro di Stato per la Gestione delle Emergenze del Giappone, Manabu Sakai, ha effettuato oggi una visita ufficiale all’Aquila. È stato accolto a Palazzo Margherita, sede del Comune, dal sindaco Pierluigi Biondi e da una delegazione municipale.
L’incontro si è svolto nell’ambito delle relazioni bilaterali tra il territorio aquilano e il Giappone sui temi della prevenzione e della ricostruzione post calamità naturali, rinsaldate anche dalla recente partecipazione del sindaco alla Global Conference on Strengthening Resilience, svoltasi a Kobe la scorsa settimana. La delegazione giapponese era composta, oltre che dal ministro Sakai, da alti funzionari del Dipartimento per la Gestione delle Emergenze della Presidenza del Consiglio giapponese, da rappresentanti dell’Ambasciata del Giappone in Italia, e dall’architetto di fama mondiale Shigeru Ban, progettista del nuovo Auditorium del Conservatorio “A. Casella” dell’Aquila, realizzato dopo il sisma del 2009 e divenuto uno dei simboli della ricostruzione culturale della città.
La delegazione aquilana era composta, oltre che dal sindaco, dagli assessori Ersilia Lancia (Relazioni internazionali), Fabrizio Taranta (Protezione civile), Vito Colonna (Patrimonio immobiliare), da tecnici comunali e dai responsabili dei due Uffici Speciali per la Ricostruzione: Salvo Provenzano (USR L’Aquila) e Raffaello Fico (USR Cratere). Nel corso della visita, la delegazione giapponese ha potuto conoscere da vicino alcuni dei principali luoghi della ricostruzione post-sisma: l’Auditorium, il Progetto CASE, attualmente in fase di rigenerazione per accogliere il Villaggio della Gioventù, alcune unità MAP a Bazzano e altre aree strategiche per la rinascita urbana e sociale, oltre al Centro di Formazione della Protezione Civile di Preturo.
Il sindaco ha accolto il ministro insieme al prefetto della provincia dell’Aquila, Giancarlo Di Vincenzo. Provenzano e Fico hanno illustrato alla delegazione il modello di governance adottato all’Aquila e nei 56 comuni del Cratere, con un focus su trasparenza, partecipazione delle comunità ed efficacia degli strumenti normativi e amministrativi. Nel suo intervento, il ministro Sakai ha espresso profonda gratitudine per l’accoglienza ricevuta, sottolineando che, in quanto Paese frequentemente colpito da terremoti, il Giappone ha il dovere di migliorare costantemente i propri sistemi di ricostruzione. Ha ribadito l’importanza di studiare le buone pratiche italiane, soprattutto grazie alla sinergia tra governo, enti locali e volontariato. L’Aquila è stata scelta come esempio concreto di ricostruzione non solo infrastrutturale, ma anche sociale.
«Quella di oggi – ha dichiarato il sindaco Pierluigi Biondi – è una giornata importante, che rafforza il legame tra due Paesi amici, uniti dall’esperienza dolorosa dei terremoti ma anche dalla determinazione a ricostruire comunità più forti, consapevoli e capaci di futuro. La visita del ministro Sakai è un segnale di grande attenzione nei confronti dell’Aquila e della sua rinascita. Dopo l’incontro di Kobe, oggi abbiamo avuto l’onore di accogliere una delegazione autorevole, che guarda alla nostra città come a un laboratorio internazionale di buone pratiche. Il dialogo tra Italia e Giappone sulla gestione delle emergenze e sulla cultura della prevenzione è destinato a consolidarsi, e siamo fieri che L’Aquila possa esserne uno snodo significativo. L’auspicio – ha concluso il primo cittadino – è che la collaborazione si consolidi nel tempo anche con scambi più corposi tra i nostri giovani».
Provenzano e Fico hanno sottolineato che: «In questi anni, il lavoro degli Uffici Speciali per la Ricostruzione è stato fondamentale per accompagnare e sostenere il processo di rinascita delle nostre comunità colpite dal sisma. Abbiamo garantito un’assistenza tecnica costante per la ricostruzione degli edifici danneggiati, lavorando in stretta sinergia con le istituzioni. Il nostro obiettivo, da sempre, è stato quello di permettere ai cittadini di tornare nelle proprie case in totale sicurezza. Oggi, in un momento cruciale di riattivazione del territorio, siamo impegnati non solo nella ricostruzione materiale, ma anche in quella immateriale, investendo risorse e competenze per dare nuovo impulso allo sviluppo socioeconomico, promuovendo processi di rigenerazione urbana e valorizzazione del patrimonio locale. Siamo orgogliosi di poter condividere la nostra esperienza con i colleghi giapponesi, un’occasione di scambio istituzionale di altissimo valore, mettendo in luce non solo le sfide affrontate, ma anche il patrimonio umano e professionale che si è consolidato nel tempo per restituire piena dignità ai territori colpiti e costruire un futuro più sostenibile». La visita si è conclusa con un simbolico scambio di doni: il sindaco Biondi ha omaggiato il ministro Sakai con una riproduzione del rosone di Collemaggio e un pupazzo a forma di mammut, mascotte del MUNDA – Museo Nazionale d’Abruzzo. Il ministro ha donato al Comune una preziosa scatola decorativa e un pupazzo a forma di pesce gatto, chiamato Namabo, simbolo tradizionale giapponese legato alla previsione dei terremoti.