La Repubblica l’ha definito “lo scienziato ribelle”, mosso da una magica triade di qualità che sono “intuizione, curiosità e umiltà”.
È il lancianese Fabio Luciani, professore ordinario di Immunologia e Machine learning all’University of New South Wales di Sydney, il XXVI Frentano d’Oro: ambìto premio, quest’ultimo, fondato dal compianto Ennio De Benedictis e conferito annualmente dall’omonima associazione, il cui presidente in carica è Stefano Graziani, «a una persona nata nella Frentania che nel campo delle scienze, della cultura, della musica, dell’arte, dell’economia e della professione si è resa benemerita dando lustro e prestigio alla sua terra d’origine in patria e nel mondo».
Un’infanzia vissuta tra corso Roma – dove la madre possedeva, dal 1963 fino a pochi giorni fa, uno storico negozio di frutta e verdura – il quartiere Sacca e, poi, la campagna di Sant’Egidio; un piglio da ragazzino controcorrente, refrattario alle regole, indisciplinato, poco incline allo studio ma già avvezzo alla responsabilità di aiutare i genitori, sia d’inverno sia d’estate, nell’attività di famiglia. È questo il profilo del Fabio Luciani bambino, innamorato più che delle lettere dei numeri, da cui emergono quelle già ricordate caratteristiche di “intuizione, curiosità e umiltà” che il professore visionario rivendica ancora oggi come principii guida della sua vita e della sua carriera, e che promette una rivoluzione a breve termine, che ha il gusto di un insperato auspicio, nel campo della cura del cancro: «Fra pochi anni – assicura Luciani – intelligenza artificiale e immunoterapia ci aiuteranno a curare il cancro meglio di qualsiasi altra terapia. La chemioterapia scomparirà».
È un ulisside il nuovo Frentano d’Oro 2025, che riceverà il prestigioso riconoscimento
il prossimo 5 luglio, alle ore 19, al Polo Museale di Lanciano, durante la consueta
cerimonia di premiazione, dalle mani del Frentano d’Oro uscente, la flautista Vilma
Campitelli. Un fisico teorico, votato dapprima in apparenza all’ingegneria e adottato
poi dalla medicina, che ha orientato tutti i suoi sforzi nel tentativo di applicare
l’intelligenza artificiale all’immunologia per curare le malattie autoimmuni e il cancro;
spinto da un irrefrenabile desiderio di conoscere, che egli tenta di infondere nei suoi studenti, Luciani incarna il prototipo perfetto del Frentano d’Oro: sebbene irrequieto e inarrestabile intellettualmente e geograficamente, tanto da esser passato, prima di approdare in Australia, per la Germania e l’Olanda, è rimasto sempre fedele alle sue radici e non ha mai dimenticato la sua terra d’origine, di cui conserva il dialetto quale
cifra identificativa.
Uomo di genio, egli è rimasto saldamente legato ai valori più autentici della sua gente, compiendo “il folle volo” di diventare scienziato di fama con le sole armi della determinazione e del suo poliedrico ingegno, sfoderando la carta vincente della multidisciplinarietà; interdisciplinarietà che lo vede impegnato nella ricerca, attraverso la quale egli condensa e mette a frutto le sue molteplici competenze nell’intelligenza artificiale, nei modelli matematici, nell’analisi statistica e bioinformatica, nonché nell’immunologia, nella virologia e nella genomica.
«Sono felicissimo di ricevere il Frentano d’Oro» ha dichiarato Fabio Luciani durante
la conferenza stampa tenutasi stamane alla presenza del presidente dell’Associazione,
Stefano Graziani, del coordinatore del Premio, Mario Giancristofaro, del sindaco
Filippo Paolini e dell’assessore Danilo Ranieri. E ha aggiunto: «È un sogno che si
avvera».