Pescara. Maria Elena Boschi, ministro per le riforme costituzionalie i rapporti con il Parlamento con delega all’attuazione del programma di Governo, sarà a Pescara sabato 16 luglio alle 17.30 nella sala consiliare del Comune nell’ambito della campagna per il sì a favore del referendum per la riforma costituzionale del prossimo ottobre. I cittadini saranno chiamati a votare per confermare definitivamente la riforma che modifica la seconda parte della Costituzione. Il Governo Renzi ha puntato tutto sulla riforma, in caso di vittoria resterà in carica fino alla fine del mandato, invece con la sconfitta andrebbe a casa. Tutto dipenderà dal risultato del referendum costituzionale a cui il premier e il ministro Boschi hanno ancorato il loro destino politico, entrambi hanno dichiarato di lasciare la politica qualora la riforma dalla consultazione elettorale non dovesse andare a buon fine.
Cosa prevede la riforma?
La riforma si propone di superare il bicameralismo perfetto. Attualmente tutte le leggi devono essere approvate da entrambe le camere. Anche la fiducia al governo deve essere concessa sia dai deputati sia dai senatori. Con la riforma la camera dei deputati diventa l’unico organo eletto dai cittadini a suffragio universale diretto e l’unica assemblea che dovrà approvare le leggi ordinarie e di bilancio e accordare la fiducia al governo. Il senato diventa un organo rappresentativo delle autonomie regionali (si chiamerà senato delle regioni), composto da cento senatori (invece dei 315 attuali) che non saranno eletti direttamente dai cittadini. Infatti 95 di loro saranno scelti dai consigli regionali che nomineranno con metodo proporzionale 21 sindaci e 74 consiglieri regionali. Questi 95 senatori resteranno in carica per la durata del loro mandato di amministratori locali. A questi, si aggiungeranno cinque senatori nominati dal presidente della repubblica che rimarranno in carica sette anni. Non saranno più nominati quindi dei senatori a vita, carica che resta valida solo per gli ex presidenti della repubblica.
All’elezione del presidente della repubblica non parteciperanno più i delegati regionali, ma solo le camere in seduta comune.
Con la riforma del titolo V (enti locali), una ventina di materie tornano alla competenza esclusiva dello stato. Tra queste: l’ambiente, la gestione di porti e aeroporti, trasporti e navigazione, produzione e distribuzione dell’energia, politiche per l’occupazione, sicurezza sul lavoro, ordinamento delle professioni.