Pescara. Mentre prosegue la raccolta firme promossa dal Movimento 5 Stelle e da ACU (Associazione Consumatori Utenti) per chiedere una revisione del sistema di raccolta rifiuti, emergono ulteriori elementi di criticità che riguardano non solo i disagi vissuti quotidianamente dai cittadini, ma anche le condizioni di lavoro degli operatori di Ambiente SpA. È sempre il Movimento 5 Stelle a sollevare questo ulteriore aspetto, con una interrogazione urgente che sarà discussa nel prossimo Consiglio Comunale di lunedì 5 maggio, e volta a far luce su un aspetto forse sottovalutato: i rischi per la salute e la sicurezza dei lavoratorilegati alla movimentazione manuale dei carichi.
“Il nuovo sistema, che comporta il ritiro porta a porta di ogni frazione di rifiuto – commenta il capogruppo M5S Paolo Sola – ha infatti sostituito progressivamente la raccolta meccanizzata, determinando un sensibile aggravio delle condizioni fisiche richieste agli operatori. Secondo quanto previsto dal D.Lgs. 81/08, ogni modifica significativa dei processi produttivi – e quella in atto sicuramente lo è – impone un aggiornamento del Documento di Valutazione del Rischio (DVR) e un confronto preventivo con i rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza. Tuttavia, crescono le perplessità circa l’effettivo rispetto di queste disposizioni da parte dell’azienda incaricata della raccolta rifiuti. Il sistema porta a porta, così come voluto dalla Giunta Masci e dalla governance di Ambiente, sta mostrando tutti i suoi limiti, quindi, non solo per i cittadini ma anche per chi lavora ogni giorno nelle nostre strade. Mentre il centrodestra si ostina a difendere un modello inefficiente, aumentano le segnalazioni da parte degli stessi operatori di Ambiente che si sentono esposti a un rischio sottovalutato di infortuni e malattie professionali. Parliamo di un lavoro che comporta sforzi fisici intensi, movimentazioni ripetute, condizioni ambientali spesso sfavorevoli, molto diverse dal sistema precedente prevalentemente meccanizzato – prosegue Sola – e tutto questo è oggetto di precise normative che impongono misure di prevenzione, formazione e sorveglianza sanitaria. Vogliamo sapere se queste misure sono state rispettate, se i lavoratori sono stati adeguatamente tutelati e se esiste un aggiornamento reale del DVR, come richiesto dalla legge. La salute e la sicurezza sul lavoro non sono un optional, e pretendiamo risposte chiare e documentate da parte dell’amministrazione e della governance di Ambiente. Questo tema non riguarda solo la qualità del servizio – conclude Paolo Sola – ma il rispetto della dignità e della sicurezza di chi lo svolge. Sia questo aspetto, che i disagi segnalati ogni giorno dai cittadini, testimoniamo che questo sistema del ‘porta a porta spinto’ è un errore, e serve un dietrofront per una gestione dei rifiuti che sia davvero efficiente, equa e rispettosa di tutti: cittadini e lavoratori”.