Chieti. Ormai è un appuntamento fisso, che si ripete dal 2020 ogni anno: sabato scorso oltre cinquanta volontari, compresi ragazze e ragazzi provenienti dall’estero, si è radunato per l’evento “Una strada per le salamandre”, quest’anno alla sesta edizione. L’iniziativa è coordinata dall’Ente Parco Nazionale della Maiella e dalla Societas Herpetologica Italica Sezione Abruzzo e Molise in collaborazione con WWF Chieti-Pescara, Reparto Carabinieri Biodiversità di Castel di Sangro e con le associazioni Salviamo l’Orso e Rewilding Apennines.
L’obiettivo è quello di frenare la perdita di biodiversità: gli anfibi sono infatti tra gli animali messi a maggior rischio dalla crisi climatica attualmente in corso. L’evento è inquadrato nell’iniziativa erpetologica internazionale “Save the Frogs” e rappresenta un’ottima occasione per unire azioni concrete di conservazione alla possibilità di conoscere meglio questi animali e i loro habitat.
La strada provinciale n.164, che conduce dalla stazione ferroviaria di Palena a Gamberale e Pizzoferrato (CH), attraversa boschi solcati da ruscelli e torrenti dove si riproducono salamandre e rane (soprattutto gli anfibi urodeli Salamandra appenninica e Salamandrina di Savi e l’anuro Rana italica). In queste specie, che vivono buona parte dell’anno in ambienti boschivi, le rane per accoppiarsi e le femmine degli urodeli per partorire larve (Salamandra) o deporre uova (Salamandrina) devono necessariamente raggiungere l’acqua. Scendono dunque verso i ruscelli e inevitabilmente attraversano la strada. Il traffico sulla SP 164 non è particolarmente intenso ma capita egualmente che molti individui vengano accidentalmente investiti e uccisi. Per evitarlo negli anni, dal 2020, sono stati realizzati in diversi momenti, per iniziativa della Provincia di Chieti e dei vari enti e associazioni che partecipano all’evento, dei sottopassi per gli anfibi e altra piccola fauna, utili per consentire di attraversare la carreggiata in sicurezza. Bisogna però fare in modo che gli animali vengano indirizzati verso gli imbocchi dei piccoli tunnel sottostradali. Non si possono predisporre ostacoli fissi, che non resisterebbero alle condizioni meteo invernali, e per questo ogni anno in primavera, con l’aiuto dei volontari, vengono istallate barriere mobili lungo i tratti più frequentati dagli anfibi. I risultati sono confortanti: dal 2020 la mortalità sulla SP 164 si è drasticamente ridotta.
Per ulteriori informazioni e immagini fotografiche si può consultare il post del Parco della Maiella pubblicato sui social e reperibile a questi link: https://www.instagram.com/p/ DI8dMDwIWj3/ oppure https://www.facebook.com/ search/top?q=parco% 20nazionale%20della%20maiella