Pescara. “Lo scorso 7 Febbraio, assieme al Gruppo Pd al Comune di Pescara, ci eravamo recati nel rione Unrra Case di via Rigopiano per denunciare una serie di criticità e sollecitare il pronto intervento di Comune e Ater. In particolare, avevamo chiesto controlli sugli allacci abusivi di acqua e corrente, certezze sui tempi di ripristino dell’area che insiste tra i palazzi, nonché lo sblocco delle procedure di assegnazione delle case di edilizia residenziale pubblica, un problema senz’altro più generale che tuttavia riguarda anche numerose unità abitative di questo quartiere.” Queste le parole del Vicepresidente del Consiglio Regionale Antonio Blasioli.
“Quest’oggi siamo tornati di nuovo sul posto per dimostrarvi che, dal nostro allarme, nulla è cambiato. L’immondizia è sparsa ovunque, l’ultimo sfalcio dell’erba risale a diverse ere geologiche fa, e le buche sono ormai paragonabili ai crateri prodotti dalle bombe, solo che a Pescara fortunatamente non è in atto alcuna guerra. Sulla nostra città si è abbattuta una sola sciagura: la Giunta Masci.
Dobbiamo invece riconoscere come l’Ater si sia prontamente attivato rispetto alle nostre segnalazioni. Con nota del 14 Febbraio ha comunicato che, a seguito di avvenuti controlli sulle utenze, non sono emersi allacci abusivi, riservandosi però un sopralluogo più approfondito assieme all’Aca. Ne prendiamo atto, tuttavia invitiamo entrambi gli enti a tenere alta la guardia, al fine di evitare brutte sorprese come capitato negli anni addietro, quando alcuni utenti si sono visti recapitare bollette salatissime.
L’Ater ha anche chiarito di chi sia la competenza dell’area. Con nota del 19 febbraio ha spiegato infatti che appartiene al Comune di Pescara, per cui, trattandosi di area pubblica, spetta al Comune provvedere alla sua manutenzione. Oltretutto nella zona sono state persino installate delle telecamere, e benché la procedura di accorpamento al demanio stradale comunale – avviata con la delibera del Consiglio comunale n. 13 del 2002 e avallata dall’Ater – non si sia conclusa, resta indubbio che la manutenzione dell’area sia a carico del Comune di Pescara. Insomma, non ci sono scuse dinanzi ad un simile degrado. Possibile che il Comune di Pescara non sia riuscito a riservare un minimo di attenzione a queste cinque palazzine popolari? Il sindaco Masci avrebbe voglia di vivere in questi condomini? Che tipo di fiducia verso le istituzioni dovrebbero avere le famiglie che abitano in quest’area?
L’ultimo aspetto riguarda l’emergenza delle mancate assegnazioni per quanto concerne l’edilizia residenziale pubblica. Sono tantissime infatti le famiglie in graduatoria che attendono un alloggio popolare. La consigliera comunale Michela Di Stefano ha approfondito la questione, ottenendo i dati delle case Ater riassegnate al Comune e delle case comunali sfitte. Ebbene, ne è emerso un quadro desolante. A Pescara sono più di 100 gli appartamenti vuoti. Di questi, alcuni sono pronti per essere assegnati, mentre altri necessitano di lavori a carico dell’utente da scomputare poi sui canoni di affitto (ex L.R. n. 40/2014). Nel 2023 l’Ater ha messo a disposizione del Comune ben 70 case, ma solo 21 sono state assegnate. Nel 2024 invece, su 17 case disponibili, si è proceduto all’assegnazione di soli 5 alloggi. E nell’anno in corso il trend sembra addirittura peggiorato, dato che tutte e 6 le case disponibili sono ancora in attesa di assegnazione. A queste si sommano quelle di proprietà del Comune, che dei 23 appartamenti disponibili nel 2024 deve ancora assegnarne 15, riservati tra l’altro alle graduatorie speciali per portatori di disabilità. Veniamo infine al complesso Unrra in cui ci troviamo. In questi stabili, tra il 2023 e i primi mesi del 2025, l’Ater ha messo a disposizione del Comune 18 alloggi, ma ne sono stati assegnati solo 5.
Se le mancate assegnazioni – gravissime perché ledono il diritto all’abitazione, depauperano il patrimonio abitativo e riducono le entrate di Ater e Comune – dipendono dalla carenza dei fondi necessari a rimettere a norma gli impianti prima della consegna ai cittadini, la Regione Abruzzo e il Comune di Pescara dovrebbero allora attivarsi in tal senso. Ma dovrebbero farlo seriamente, perché queste somme non sono state affatto previste nei bilanci degli enti.
Mentre Comune e Regione – proprietari di oltre 4800 case popolari nella città di Pescara – giocano a scaricabarile, continua ad aumentare sia il numero degli appartamenti sfitti che quello dei cittadini in attesa di un alloggio popolare. Il diritto alla casa va garantito e va garantito soprattutto alle famiglie in difficoltà. E non ci sembra che le misure messe finora in atto vadano in questa direzione. Un esempio su tutti: l’abbattimento del Ferro di Cavallo, che ha privato il Comune di Pescara di ben 120 alloggi che al momento non saranno ricostruiti, mentre l’appalto per il Contratto di quartiere di via Tronto, che metterebbe a disposizione altri 64 appartamenti, è ancora in alto mare.”