Con la morte di Papa Francesco, avvenuta questa mattina, la Chiesa cattolica entra ufficialmente nel periodo di Sede Vacante. Si tratta di una fase di transizione delicata in cui i cardinali elettori, entro un massimo di venti giorni, si riuniranno in conclave per eleggere il nuovo Pontefice.
Papa Francesco, primo Papa gesuita e primo latinoamericano, ha lasciato un’impronta indelebile con il suo messaggio di misericordia, sobrietà e vicinanza ai più deboli. Il suo successore sarà chiamato a raccoglierne l’eredità in un mondo segnato da sfide globali, cambiamenti culturali e profondi interrogativi sul ruolo della Chiesa nella società contemporanea.
Chi sono i papabili?
Non esistono candidati ufficiali al soglio pontificio, ma tra gli esperti e i vaticanisti si fanno con insistenza alcuni nomi, provenienti da diversi continenti e con profili molto diversi tra loro. Ecco i più accreditati:
1. Luis Antonio Tagle (Filippine)
Cardinale filippino, ex arcivescovo di Manila e attualmente Prefetto del Dicastero per l’Evangelizzazione. È considerato da molti come l’erede spirituale di Francesco: umile, vicino ai poveri e attento alle dinamiche culturali dell’Asia.
2. Matteo Zuppi (Italia)
Presidente della Conferenza Episcopale Italiana e arcivescovo di Bologna, molto vicino alla visione di Papa Francesco. È apprezzato per il suo lavoro con la Comunità di Sant’Egidio e per il suo impegno sul fronte della pace e del dialogo.
3. Peter Turkson (Ghana)
Figura di spicco della Chiesa africana, è stato Prefetto del Dicastero per lo Sviluppo Umano Integrale. Stimato per la sua competenza dottrinale e il suo impegno sociale, potrebbe diventare il primo Papa africano dei tempi moderni.
4. Jean-Claude Hollerich (Lussemburgo)
Relatore generale del Sinodo sulla sinodalità, è gesuita come Francesco e rappresenta l’ala più riformista della Chiesa. Parla più lingue, ha esperienza in Asia e ha una visione globale del cattolicesimo.
5. Péter Erdő (Ungheria)
Arcivescovo di Esztergom-Budapest, è considerato un conservatore moderato con solide basi teologiche e una lunga esperienza a livello europeo.
6. Robert Sarah (Guinea)
Ex Prefetto del Culto Divino, è sostenuto dagli ambienti tradizionalisti. Conosciuto per il suo rigore dottrinale, rappresenterebbe una linea più conservatrice rispetto a quella di Francesco.
Il prossimo conclave sarà particolarmente delicato: dovrà rispondere alla domanda su quale direzione imprimere alla Chiesa per i prossimi decenni. Continuità con il pontificato di Francesco? Oppure un ritorno a una visione più tradizionale?