L’Aquila. Francesco è tornato al Padre, dal triste addio alla nuova speranza: il percorso del Papato dalla morte all’Inizio del Ministero. Il mondo piange la scomparsa del suo Vescovo di Roma, la comunità mondiale piange il suo amato Pontefice. Da oggi inizia il percorso che porterà al passaggio di consegne e all’elezione del nuovo Papa.
Il passaggio di potere nella Chiesa cattolica è un processo ricco di riti, passaggi istituzionali e simbolici che si sono affinati nel corso dei secoli. Quando un Papa muore, si apre un cammino che culmina con l’elezione del suo successore e l’inizio del ministero petrino. Le tappe principali di questo percorso sono state aggiornate con alcune modifiche introdotte da San Giovanni Paolo II e Benedetto XVI.
La prima tappa è la constatazione ufficiale della morte. Il primo passo è la verifica del decesso, affidata al Camerlengo di Santa Romana Chiesa. Seguendo l’antica tradizione, il Camerlengo si avvicina al corpo del Papa, lo chiama per tre volte con il nome di battesimo. Se non riceve risposta, dichiara ufficialmente il decesso. Successivamente, vengono rotte l’anello del Pescatore e il sigillo papale per impedirne usi fraudolenti. Dopo la morte, si apre il periodo di sede vacante, durante il quale la sede papale è priva di un vescovo. In questo tempo, nessun dicastero può prendere decisioni nuove, e il potere di governo si limita al Collegio dei Cardinali per gli affari ordinari o urgenti. Si preparano anche i funerali, che di solito si tengono entro nove giorni con i novendiali.
I funerali del Papa: Il Papa viene esposto nella Basilica di San Pietro, dove i fedeli possono rendergli omaggio. I funerali sono solenni e si svolgono nella stessa Basilica o in Piazza San Pietro, con la partecipazione del Decano del Collegio cardinalizio. La sepoltura avviene nelle Grotte Vaticane, con il Papa deposto in tre bare concentriche. Dopo i funerali, i cardinali si riuniscono in congregazioni generali e particolari per gestire gli affari urgenti e definire le modalità del Conclave. In queste riunioni si stabilisce anche la data di inizio del Conclave, che si svolge tra il 15° e il 20° giorno dalla morte, salvo motivazioni diverse.
In seguito si apre il Conclave, che è il momento in cui i cardinali elettori (sotto gli 80 anni) si ritirano nella Domus Sanctae Marthae e votano nella Cappella Sistina, sigillata e isolata da ogni comunicazione esterna. La cerimonia si apre con la Messa Pro eligendo Romano Pontifice e l’invocazione dello Spirito Santo, con i cardinali che cantano il Veni Creator Spiritus. Le votazioni sono quotidiane, due al mattino e due al pomeriggio, con schede scritte a mano. Per eleggere un Papa occorrono i due terzi dei voti. Se non si raggiunge il quorum, si procede con altri scrutini. Il fumo bianco indica l’elezione, mentre quello nero segnala che si deve continuare. Quando un cardinale ottiene i due terzi dei voti, il Decano del Collegio gli chiede se accetta l’elezione.
Il Cardinale Protodiacono (oggi solitamente il cardinale più anziano fra i diaconi) si affaccia dalla Loggia Centrale della Basilica di San Pietro e pronuncia la storica formula: “Annuntio vobis gaudium magnum: Habemus Papam!”. Segue il nome del cardinale e il nome pontificale scelto. Il nuovo Papa si affaccia, benedice la folla con l’Urbi et Orbi e può dire le sue prime parole pubbliche. Il Papa non viene più incoronato con la tiara (abbandonata da Paolo VI), ma inizia ufficialmente il proprio ministero con una solenne Messa nella Basilica di San Pietro, celebrata generalmente la domenica successiva all’elezione. Durante questa celebrazione: riceve il Pallio, simbolo di comunione con tutte le Chiese. Riceve l’Anello del Pescatore, con cui firmerà i documenti. Gli viene presentata l’obbedienza da parte dei cardinali. Da quel momento, egli è a tutti gli effetti il Vescovo di Roma e Successore di Pietro, con piena giurisdizione sulla Chiesa universale.