Pineto. Il TAR Abruzzo, con sentenza pubblicata oggi, 18 aprile 2025, ha accolto il ricorso proposto dal WWF Italia, rappresentato e difeso dall’avvocato Francesco Paolo Febbo, contro la Regione Abruzzo. Sono state annullate le autorizzazioni regionali e i giudizi del Comitato di Coordinamento Regionale per la Valutazione di Impatto Ambientale sui lavori previsti dalla Regione per il terzo lotto delle opere di difesa della costa a nord della foce del Torrente Calvano, nel comune di Pineto.
L’intervento avrebbe comportato la realizzazione di sei diversi gruppi di scogliere emerse, ciascuna lunga 90 metri, che avrebbero interferito con il tratto di litorale di Pineto centro, con l’Area Marina Protetta “Torre del Cerrano” e con un sito della Rete Natura 2000 dell’Unione europea.
La Regione è stata anche condannata al pagamento delle spese legali in favore del WWF Italia, quantificate in 3.000 euro.
“La legge vale per tutti e le istituzioni sono le prime che devono rispettarla”, afferma l’avvocato Febbo. “Il WWF Italia e la realtà regionale dell’associazione hanno da subito sollevato obiezioni rispetto alle opere da realizzare, sia per quanto riguarda la procedura seguita, sia per le conseguenze erosive che l’intervento avrebbe avuto sulla linea di costa e sulla vicina area protetta. A settembre dello scorso anno avevamo già ottenuto la sospensiva del giudizio del Comitato VIA della Regione Abruzzo, che aveva inspiegabilmente escluso l’opera dalla procedura di Valutazione di Impatto Ambientale, dando addirittura un giudizio favorevole sulla Valutazione di Incidenza Ambientale. Era stato anche nominato un CTU per alcune verifiche, ma la Regione, durante il processo, ha prodotto ulteriore documentazione che non poteva assolutamente giustificare l’intervento proposto e i giudizi espressi dal Comitato VIA”.
La presenza di un’area marina protetta di livello nazionale e di un sito della Rete Natura 2000 avrebbe dovuto indurre all’adozione di misure precauzionali, ai fini della tutela di questi ambienti sensibili.
“La Regione Abruzzo, in materia ambientale, continua a proporre atti sbagliati nel merito e nelle procedure”, commenta Filomena Ricci, delegata regionale del WWF Abruzzo. “Non abbiamo le forze e le risorse economiche per intervenire su tutti gli atti, ma ogni volta che lo facciamo riscontriamo problemi, e spiace che la Regione, invece di cercare soluzioni condivise, provi a forzare la mano, rimediando figuracce al TAR o al Consiglio di Stato. In questo modo si sprecano i soldi dei contribuenti e si rallentano i tempi di realizzazione delle opere. Senza considerare, poi, che la costruzione di queste scogliere, come dichiarato nello Studio Preliminare Ambientale della Regione, avrebbe comportato un arretramento della linea di riva di 18 metri nel tratto a nord dell’Area Torre di Cerrano: un impatto enorme che, per essere mitigato, avrebbe richiesto ripascimenti da 700.000 euro ogni anno. Il problema erosivo esiste e deve essere affrontato seriamente, non promettendo opere inutili e dannose a spese dei cittadini”.