Pescara. “Ho ritenuto e ritengo utile approfondire, oltre agli aspetti normativi e tecnici, anche i complessi aspetti attuativi della fusione dei tre Comuni per iniziare ad immaginare insieme la nuova città da un punto di vista sostanziale e cercare di meglio comprendere i fenomeni sociali da gestire nella realtà che verrà a delinearsi. Realtà che sarà costituita non solo e non tanto dalla sommatoria di aree geografiche e di cittadini, ma anche e soprattutto da plurimi fabbisogni da soddisfare che, oggi, sono diversamente presenti sui territori e gestiti dai singoli enti interessati al processo di fusione e che nel futuro andranno affrontati in modo unitario”, spiega D’Angelo. “Da tale considerazione”, prosegue, “è nata l’idea di avviare un tavolo di confronto su specifiche aree tematiche. Il primo tema posto sul tavolo della commissione è stato quello della sicurezza. Sino ad oggi sono stati auditi, seppure in sedute separate, i rappresentanti di alcune sigle sindacali della Polizia di Stato ed il Comandante della Polizia Locale del Comune di Pescara, i quali hanno offerto interessanti spunti di riflessione e contributi certamente utili all’analisi della gestione operativa degli ambiti propri di ciascun corpo di Polizia, sottoponendo alla nostra attenzione argomenti su cui iniziare a ragionare e a lavorare in modo sinergico per arrivare quanto più possibile pronti o quantomeno preparati alla nascita della nuova città. Nella consapevolezza che il tema “sicurezza” è delicato e complesso e coinvolge soggetti istituzionali a più livelli a cui è demandato il compito di svolgerlo e di attuarlo, auspico che il confronto avviato in commissione possa dare un seppur minimo contributo alla costruzione della futura programmazione che si renderà necessaria nella prospettiva della nascita della “Nuova Pescara”. Prossimamente saranno auditi anche i rappresentati del SIAP e del MOSAP”, conclude D’Angelo.
Palestini, nel corso di un lungo e articolato intervento, si è soffermato sui compiti della polizia locale e sulle molteplici attività che si trova a svolgere. Nel suo excursus ha voluto soffermarsi sulla particolare distinzione tra sicurezza “primaria” e sicurezza “in senso lato” per cercare di superare un equivoco generale sulle competenze delle forze di polizia statali (di cui all’art. 16 della 121/81) che si occupano in maniera esclusiva di sicurezza pubblica ed ordine pubblico, secondo la previsione dell’art. 117 comma 2 lettera h della Costituzione, e la polizia amministrativa. La polizia urbana, ha spiegato, rientra nel sistema della Sicurezza integrata partecipando, previa formale richiesta del Prefetto al sindaco, ai dispositivi coordinati dal superiore organo provinciale in capo a cui sono poste le specifiche competenze richiamate dal testo costituzionale. Di fatto, complice il balbettio di un sistema legislativo che da tempo promette una legge di riordino della polizia locale, “siamo una Cenerentola nel panorama della sicurezza e spesso si punta su di noi per rattoppare i buchi di una coperta logorata dal continuo ricorso ad una logica dell’emergenza che sconta la mancanza di una pianificazione di largo respiro sulle politiche assunzionali. Nessuno si vuole sottrarre ai sui doveri ma quando quando ci si chiede di attuare una dilatazione dell’orario di servizio ed in particolare l’implementazione del turno notturno, non ci si può sottrarre ad una necessaria analisi dei costi in rapporto ai profitti. Efficienza, efficacia ed economicità: sulla scorta di queste tre variabili deve essere misurato il peso di una tale scelta organizzativa nell’economia del sistema dei servizi offerti dall’organizzazione della polizia locale di Pescara. Si è chiamata in causa la necessità di garantire il rilievo dei sinistri stradali durante le ore notturne per non distrarre altri corpi di polizia nell’assolvimento di tale compito. Occorre specificare che in un anno si verificano 54-57 incidenti stradali nelle ore notturne, a Pescara. L’implementazione di un turno notturno, nel rispetto delle prerogative di sicurezza del personale necessità di almeno 12 unità, complessivamente reclutate per la garanzia del funzionamento della sala operativa e per le attività di istituto. Al momento una simile articolazione impatterebbe in maniera significativa con la normale, già sofferta, organizzazione dei servizi”, ha proseguito Palestini facendo notare che, all’interno dell’organico attuale, “solo alcune decine di operatori, al netto delle risultanze delle necessarie verifiche per l’idoneità al lavoro notturno, potrebbero effettuare il servizio notturno. Ciò vuol dire condizionare le articolazioni organizzative dei diversi uffici delle specialità del comando, facendo venir meno le professionalità sedimentate con l’esperienza e le attitudini personali sacrificate alla rigida condizione dell’idoneità ad espletare il notturno senza peraltro considerare la ripartizione dei carichi di lavoro e l’impossibilità di permettere la corretta rotazione del personale.
Gli uffici specialistici sarebbero destinazione di assegnazioni effettuate per sottrazione e logiche residuali. L’esiguo personale impiegato nella rotazione del turno in quinta, sempre lo stesso, non potrebbe garantire il proprio apporto nelle specialità peculiari della polizia locale per dover, invece, garantire i numeri di un servizio notturno che, allo stato, non garantisce una coerenza nel rapporto costi/benefici. I turni diurni sarebbero ulteriormente rimaneggiati impedendo l’erogazione del servizio nel momento in cui risulta crescente la curva della domanda. I servizi erogati durante l’arco orario che va dalle 07:00 alle 01:00, oggettivamente, costituiscono la parte più consistente ed inderogabile dei servizi necessari. Ed è proprio in questo contesto di sevizio che gli operatori esprimono il valore aggiunto dell’esperienza quale additivo della professionalità maturata negli anni. Così si rischia di far saltare tutto il sistema”, ha detto Palestini parlando della molteplicità di attività svolte dalla polizia locale, a partire dai 17 uffici aperti per rapporti con il pubblico, per poi passare alla presenza garantita a tutti gli eventi (con tutto ciò che concerne la preparazione degli eventi stessi, in capo sempre alla polizia locale), e poi ancora i controlli sui senzatetto, “che rappresentano la linea di frontiera tra degrado e disagio”. Il comandante ha ricordato che per effettuare determinati controlli è necessaria la presenza delle pattuglie delle forze dell’ordine, in affiancamento alla polizia locale, non avendo accesso alla banca dati SDI. Se poi qualcuno pensa che la soluzione sia il potenziamento del personale, Palestini fa presente che “la dotazione organica non può essere imposta perché è legata alla possibilità assunzionale dell’Ente, e l’Amministrazione si scontra con l’impossibilità di effettuare esborsi fuori dai limiti previsti dal bilancio. Ho colto il grido ai aiuto che è arrivato da alcuni sindacati di polizia ma ci sono state delle derive strumentali, il che crea allarme nella cittadinanza”.
Guardando alla fusione con i Comuni di Montesilvano e Spoltore il comandante ha fatto notare che negli altri due Comuni “c’è una carenza di organico superiore a Pescara” e ad oggi “non ci sono i numeri” per pensare di servire un territorio che passerà da 33 a 100 km quadrati.