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Siccità, Autorità Appennino: l’Abruzzo è una regione critica

Alessandra Ciciotti di Alessandra Ciciotti
12 Aprile 2025
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L’Aquila. Nei mesi di gennaio e febbraio 2025, la regione Abruzzo ha dovuto far fronte a una situazione idrica particolarmente complessa.

Nel Chietino, circa 60.000 utenti sono stati interessati da turnazioni nell’erogazione dell’acqua, mentre nel Teramano il numero è salito a oltre 114.000. Anche l’area della Marsica ha registrato difficoltà e circa 35.000 utenti sono stati coinvolti nelle turnazioni. E’ quanto emerge per l’Abruzzo dall’ultimo aggiornamento dell’Osservatorio Permanente sugli Utilizzi Idrici dell’Autorità Distrettuale dell’Appennino Centrale, che ha diffuso il quadro relativo alla severità idrica del mese di marzo 2025. Per la regione il livello di criticità viene definito “alto”. A livello regionale, viene sottolineato, per rispondere alle esigenze più urgenti, è stato necessario ricorrere all’approvvigionamento tramite autobotti per circa 800 utenti.

Inoltre, sono state attivate fonti integrative in grado di garantire l’acqua a circa 250.000 utenti.
Più in generale, per l’area di competenza, l’Autorità Distrettuale parla di un “timido segnale di miglioramento, ma l’allerta resta alta”. Il livello complessivo di criticità nel Distretto si mantiene ‘medio’, con un trend in leggero miglioramento rispetto ai mesi precedenti. “Tuttavia – si legge – permangono situazioni particolarmente delicate in Abruzzo e Marche, dove alcune aree sono ancora classificate in severità ‘alta’”.

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L’inizio del 2025 si è confermato climaticamente molto instabile: se gennaio è stato estremamente secco – con deficit pluviometrici fino al -54,3% nelle Marche – febbraio ha segnato un forte recupero, con punte fino al +113,6% in Abruzzo. L’andamento altalenante del clima fa sì che il bilancio idrico resti in rosso: da ottobre 2024 a febbraio 2025, Lazio e Abruzzo fanno segnare rispettivamente -20,2% e -15%. A peggiorare il quadro, anche l’anomalia termica: le temperature superiori alla media di gennaio e quelle insolitamente basse di febbraio hanno causato un rapido scioglimento delle nevi, riducendo l’apporto idrico da scioglimento. Anche il manto nevoso è risultato in forte deficit, fino al -76% in Abruzzo. “La situazione è in lieve miglioramento, ma non possiamo permetterci di abbassare la guardia. È fondamentale agire con rapidità per attivare gli investimenti già previsti e mettere in sicurezza il sistema idrico del Distretto – ha dichiarato Marco Casini, segretario generale dell’Autorità di Bacino Distrettuale dell’Appennino Centrale – Serve una risposta concreta: dal finanziamento del programma triennale degli interventi alla rapida erogazione dei fondi del Pnissi, fino alla nomina dei membri del nuovo Osservatorio. Solo così potremo fronteggiare con efficacia una crisi che, per molte aree del Paese, è ormai strutturale”.

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