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La collezione del Museo Paparella Treccia di Pescara rinasce con la nuova illuminazione

Giulio Catalucci di Giulio Catalucci
15 Marzo 2025
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Pescara. “È come se la collezione del Museo Paparella Treccia fosse rinata, a Villa Urania”. Queste le parole del sindaco di Pescara Carlo Masci che stamani, insieme al vice sindaco Maria Rita Carota e al presidente della commissione Cultura, Mariarita Paoni Saccone, ha visitato la collezione dopo i lavori per realizzazione la nuova illuminazione.

 

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Alla visita ha partecipato anche il presidente del Consiglio regionale, Lorenzo Sospiri. Ad accoglierli è stato Augusto Di Luzio, presidente del Consiglio di amministrazione della Fondazione Museo Paparella Treccia Devlet, che ha parlato “di una vera e propria svolta visiva” della collezione, perché “con la nuova illuminazione sono tornati in evidenza i colori e i particolari delle ceramiche. Ora è come vedere questa esposizione per la prima volta. L’intervento è stato realizzato grazie alle indicazioni di due illuminotecnici di grande fama, e cioè Carlos Dodero e Sara Forlani. Dodero ha illuminato, tra l’altro, gli affreschi di Giotto alla Basilica di San Francesco di Assisi, e Forlani ha fatto parte del gruppo di illuminotecnici che hanno modernizzato l’illuminazione della Cappella Sistina. Oggi entrambi stanno lavorando alla nuova illuminazione del Quirinale, e insieme hanno creato l’effetto del sole al padiglione italiano all’Esposizione Universale di Dubai”, ha detto Di Luzio. Non è stato facile “rimuovere e poi riallestire la collezione, con i suoi 151 esemplari, e di questo ringrazio il personale”, ha aggiunto.
Oggi è stato presentato alla stampa anche il catalogo, curato “da due critiche romagnole ceramologhe di fama internazionale, Carola Fiocco e Gabriella Gherardi la cui notorietà è legata al fatto, clamoroso, che proprio loro hanno attribuito a Castelli la collezione delle ceramiche Orsini Colonna, per secoli attribuita a Faenza. Il catalogo (bilingue, italiano e inglese) ha una bella veste editoriale”, ha spiegato Di Luzio, “e si compone di un breve scritto di Paparella, della mia presentazione, di un saggio delle due critiche e di 146 schede tecniche, una per ogni esemplare: lo consegnerò al Museo del Louvre e al Museo Ermitage che posseggono le ceramiche di Castelli e l’ho già consegnato all’ambasciatore italiano in Spagna che conosce la collezione”.
Entusiasta il sindaco Masci che ha parlato del museo come di “un patrimonio della città e della nazione che vogliamo valorizzare sempre più. Abbiamo dei musei a Pescara di livello altissimo, visitati anche da molti stranieri, e mi auguro che siano conosciuti sempre più anche dai pescaresi, perché visitare un museo comporta una crescita culturale. E poi, grazie ai musei, il territorio cresce. Ringrazio Sospiri per la sua presenza perché mi fa piacere pensare che la Regione possa dare più forza al Museo e una maggiore capacità di espansione. Ma ringrazio soprattutto Di Luzio, che vive questa realtà con passione da 29 anni”.
Sospiri ha sottolineato che il suo “compito è di accelerare le ultime procedure che riguardano la Regione” con l’obiettivo, “come è accaduto per il Museo dell’Ottocento, di destinare una contribuzione a questo museo”, per consentirgli “di avere una maggiore tranquillità per la sua vita ordinaria” e di organizzare iniziative ed eventi. “L’intervento sull’illuminazione ha avuto un risultato meraviglioso”, ha commentato Carota, “e ha consentito di rivalorizzare questo enorme patrimonio che noi abruzzesi conosciamo troppo poco”. Paoni Saccone ha parlato del Museo come del “fiore all’occhiello della città” e il suo legame con questa collezione è datato, dal punto di vista affettivo, perché “mio padre rogitò l’atto costitutivo della Fondazione Paparella Treccia”, ha ricordato stamani.

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