Casoli. “Leggere il comunicato del gruppo di minoranza fa sorgere una domanda: il sindaco di Casoli è diventato il Ministro dell’Interno? Oppure il Capo della Polizia?”. Ha dichiarato Massimo Tiberini, sindaco di Casoli.
“La sicurezza pubblica è un tema complesso, che non può essere affrontato con slogan e strumentalizzazioni. I sindaci non hanno poteri di polizia, né competenze sull’ordine pubblico, che spetta alle forze dell’ordine e agli organi dello Stato, ma possono e devono collaborare con le autorità competenti per migliorare la situazione. Ed è esattamente ciò che questa Amministrazione sta facendo.
Cosa abbiamo fatto e cosa stiamo facendo
1. Rapporti con le forze dell’ordine e le istituzioni
La nostra Amministrazione non si è limitata a confrontarsi con la Stazione dei Carabinieri di Casoli, ma ha avviato un dialogo costante con i vertici provinciali dell’Arma, con la Questura e con la Prefettura, che sono gli organi preposti a garantire l’ordine pubblico. Questo lavoro istituzionale serio e concreto è fondamentale per ottenere supporto e risorse per il nostro territorio.
2. Telecamere e sicurezza urbana
Le telecamere di videosorveglianza a Casoli funzionano e sono operative, ma più della repressione, serve un’azione a monte: la prevenzione e l’educazione alla legalità. Abbiamo ottenuto un finanziamento nazionale per il potenziamento del sistema di videosorveglianza, che permetterà di rafforzare il controllo in punti strategici del paese.
3. Illuminazione pubblica e presidio del territorio
È già in corso un piano di potenziamento dell’illuminazione pubblica nelle aree più sensibili, per aumentare la sicurezza e la vivibilità degli spazi urbani. Inoltre, lavoriamo costantemente per migliorare il presidio del territorio, anche attraverso il rafforzamento della Polizia Municipale nei limiti concessi dalla normativa nazionale.
La sicurezza si costruisce con l’educazione alla legalità
Pensare di risolvere il problema della sicurezza solo con telecamere e controlli è un’illusione. La vera sfida è educare alla legalità, partendo dalle famiglie, dalla scuola e dalle istituzioni, che devono essere d’esempio con comportamenti virtuosi.
• La scuola ha un ruolo fondamentale: insieme alle istituzioni scolastiche, vogliamo promuovere percorsi educativi che sensibilizzino i giovani al rispetto delle regole e alla convivenza civile.
• La famiglia è il primo presidio di legalità: senza una base educativa solida, nessun intervento repressivo potrà risolvere il problema alla radice.
• Le istituzioni devono dare l’esempio: ogni amministratore pubblico ha il dovere di promuovere la cultura del rispetto e della legalità con il proprio operato quotidiano, senza scadere nella polemica politica fine a se stessa.
Collaborazione, non strumentalizzazioni
La minoranza ha idee concrete da proporre? Bene, le ascolteremo volentieri. Se invece l’unico obiettivo è attaccare l’Amministrazione per mera propaganda politica, allora rispediamo le accuse al mittente.
Questa Amministrazione ha già messo in campo azioni concrete e continuerà a lavorare per garantire un paese più sicuro per tutti. Non con proclami, non con strumentalizzazioni, ma con i fatti, la collaborazione e un forte impegno per l’educazione alla legalità”.