Pianella. Un 33enne si è barricato in casa nel pomeriggio del 12 febbraio a Pianella, la situazione si è poi risolta grazie all’intervento dell’Unità Operativa di Primo Intervento della Polizia di Stato, giunte dopo una lunga trattativa per farlo uscire di casa. Poi il trasferimento in carcere.
L’allarme è scattato nel primo pomeriggio di ieri, quando il giovane che doveva essere sottoposto ad una misura restrittiva in carcere, si è barricato in casa interrompendo ogni comunicazione con l’esterno. Compresa la gravità della situazione, immediatamente il personale di polizia, al fine di tutelare l’incolumità della popolazione, ha immediatamente circondato la zona, interrompendo le utenze elettriche e di fornitura del gas.
Nel frattempo, il Questore disponeva l’attivazione del negoziatore, sono cominciate pertanto le trattative con il 33enne che non ha mai fatto richiesta di qualcosa in particolare, evitando di interagire con gli intervenuti.
La preoccupazione principale è stata capire se in casa con lui ci fossero altre persone, ma si è presto capito che era solo.
Con il passare delle ore si è compreso che l’uomo non avrebbe ceduto facilmente. Inutili sono stati infatti i tentativi di farlo ragionare da parte dei negoziatori. Anzi, l’uomo evitava qualsiasi forma di contatto, arrivando a far esplodere, quelli che poi si è scoperto essere dei petardi, per intimorire gli agenti intervenuti.
In supporto della struttura di negoziazione, su disposizione del Servizio Controllo del Territorio incardinato nella Direzione Centrale Anticrimine della Polizia di Stato, condivisa con il Questore, sono appositamente giunte da Ancona le Unità di pronto intervento della Polizia, con scudi, elmetti e giubbotti antiproiettile che hanno valutato la possibilità di procedere con un’irruzione anche per scongiurare il rischio che l’uomo potesse farsi male.
Alle 22:00 circa, le Unità Speciali e una squadra di vigili del fuoco sono saliti sul pianerottolo dell’abitazione e hanno forzato la porta blindata dell’appartamento.
Gli agenti hanno quindi individuato il 33enne all’interno della camera da letto e lo hanno immobilizzato impedendogli di fatto qualsiasi reazione.
Il 33enne, stanco dopo la lunga trattativa, è stato condotto in carcere in esecuzione della misura restrittiva di cui era destinatario.