L’Aquila. Il primo caso, avvenuto circa un mese fa, ha visto un gatto soriano arancione ritrovato appeso a testa in giù a un cancello, legato con un laccio di ferro. L’autopsia ha rivelato che l’animale è morto dopo una lunga e atroce agonia. Pochi giorni fa, un altro gatto, della stessa razza e colore, è stato rinvenuto chiuso in una busta di plastica, con segni evidenti di tortura. Il fatto che quest’ultimo fosse ben curato suggerisce che potesse essere un animale domestico e non un randagio.
Di fronte a tali atti di violenza inaccettabile, LNDC Animal Protection ha deciso di presentare denuncia presso le autorità competenti affinché vengano avviate indagini approfondite per individuare i responsabili. “Questa crudeltà non può e non deve restare impunita“, afferma Piera Rosati – Presidente LNDC Animal Protection. “Le autorità devono intervenire con fermezza per assicurare alla giustizia chi ha commesso questi crimini e prevenire il ripetersi di simili atrocità.”
L’associazione invita la cittadinanza a collaborare alle indagini, segnalando alle forze dell’ordine qualsiasi informazione utile per identificare i colpevoli. Le informazioni possono essere inviate anche all’associazione stessa, scrivendo ad [email protected].
“Chi è capace di infliggere tali sofferenze agli animali rappresenta un pericolo per l’intera società“, aggiunge Rosati. “Mi rendo conto che nei piccoli centri è normale lasciare liberi i propri animali, ma fintanto che questa persona non sarà identificata e fermata invito tutti i residenti a tenere i propri cani e gatti in sicurezza.“