L’Aquila. Sburocratizzazione dei procedimenti e un più efficace adeguamento nei meccanismi della riorganizzazione ospedaliera: con questi due principali obiettivi è stata istituita in Abruzzo la Commissione per l’aggiornamento del protocollo che disciplina i rapporti tra Servizio sanitario ed università.
La commissione, che si è riunita per la prima volta nei giorni scorsi a Pescara nella sede dell’Asr, l’Agenzia sanitaria regionale, è composta dal direttore Pierluigi Cosenza, dai rettori dell’Università dell’Aquila Edoardo Alesse e della “G. D’Annunzio” di Chieti Liborio Stuppia, dai direttori generali delle Asl Avezzano-Sulmona-L’Aquila Ferdinando Romano, e Lanciano-Vasto-Chieti, Thomas Schael, che non ha preso parte all’incontro, e sarà in carica fino al primo marzo, quando ricoprirà il ruolo di commissario della Città della Salute di Torino e sarà sostituito dal nuovo dg Mauro Palmieri. Presente, tra gli altri, anche l’assessore regionale alla Sanità Nicoletta Verì. La prossima riunione si terrà i primi di marzo nel capoluogo regionale.
“Abbiamo ritenuto necessario costituire questo nuovo organismo proprio al fine di riadattare alle nuove esigenze un protocollo fermo dal 2017 – spiega il direttore dell’Asr Cosenza, che coordina il gruppo di lavoro – La decisione è arrivata nell’ambito della commissione paritetica Regione-Università, rispettando i principi generali delle precedenti disposizioni”.
“In particolare – aggiunge Cosenza – la Regione Abruzzo e le Università di Chieti e L’Aquila, nel rispetto delle reciproche autonomie e finalità istituzionali, concorreranno al raggiungimento degli obiettivi della programmazione socio-sanitaria regionale, con le attività assistenziali svolte per il servizio sanitario in connessione con le attività di ricerca e di didattica”.
“A questo fine l’impegno, condiviso in questa prima riunione, è quello di stipulare nuove convenzioni continuando a perseguire gli obiettivi di efficienza ed economicità, migliorando la qualità dell’offerta attraverso una innovazione organizzativa e tecnologica, dello sviluppo della ricerca biomedica e chimica, nell’interesse della tutela della salute della collettività”, conclude.