Pescara. Ieri mattina Domenico Pettinari e Massimiliano Di Pillo, consiglieri comunali a Pescara del gruppo “Pettinari sindaco”, si sono recati nei cosidetti “fortini della droga di Rancitelli”.
“Il nostro sopralluogo – dichiarano Pettinari e Di Pillo – è partito dall’ex ferro di cavallo per svoltare verso lo “slargo della vergogna” per poi raggiungere i palazzi “Clerico” per proseguire verso il nuovo ferro di cavallo con accesso aperto al pubblico nei palazzi Ater incompiuti di via Trigno, tornando indietro verso il “Ferretto” in via Lago di Capestrano 5-7-9, per poi proseguire verso il “Ferruccio” (civico 104 dietro al Manthonè) passando per la famigerata Via Imele dell’operazione antimafia. In questi luoghi abbiamo realizzato un dossier fotografico raccapricciante che mostra montagne di siringhe piene di sangue con tanto di ago non protetto, preservativi, escrementi umani, accampamenti e stanze per dormire e drogarsi, computer spaccati, biciclette e motorini abbandonati e smontati, molto probabilmente rubati e nascosti lì.
Dentro un container blu – continuano Pettinari e Di Pillo – abbiamo documentato una vera stanza della droga con arnesi per assumere, bottiglie di alcolici su un tavolo di legno ben attrezzato con strumenti per tagliare e confezionare dosi con tanto di buste di plastica tagliate per realizzare i cosiddetti quartini da vendere a poche decine di euro ed anche una polvere bianche lasciata sul tavolo, forse qualche micidiale prodotto chimico per tagliare le dosi e renderle ancor più devastanti. In mezzo a tanto orrore anche scarpe di bambini lasciate accanto ad una tenda dove vivono i tossicodipendenti senza fissa dimora . Abbiamo incontrato persone perbene disperate che non riescono a vivere in questo degrado e abbiamo incontrato loro, gli assuntori quotidiani delle droghe e gli spacciatori che spadroneggiano con le loro vedette sempre attente ad ogni movimento sospetto. Siamo venuti a documentare perchè il faro mediatico possa rimanere sempre acceso.
Chi come noi si occupa da oltre 15 anni di criminalità, sicurezza urbana, piazze di spaccio e case popolari, leggendo gli articoli de Il Centro degli ultimi giorni, ha respirato una boccata di verità e di realtà troppo spesso nascosta dai più negli anni. Raccontare il dramma delle zone calde delle nostre città è doveroso e indispensabile perchè nel fotografare e raccontare si accendono dei fari che mettono in moto inevitabilmente la macchina di chi deve agire e per svariate ragioni o non agisce o tarda ad agire .
Abbiamo effettuato migliaia di sopralluoghi nelle piazze di spaccio della nostra città dove la gente perbene subisce e soffre e dove i criminali spadroneggiano vendendo morte , siamo entrati nei fortini della droga documentando e denunciando il malaffare.
Sono stato colpito e minacciato di morte diverse volte – continua Pettinari- ho visto con i miei occhi e ho raccolto con le mie mani compagni attivisti colpiti brutalmente da mani criminali solo per aver denunciato lo spaccio in un parco cittadino e per aver, quindi, alzato la testa. Ho parlato con le giovani prostitute che vendono il loro corpo per pochi euro per poi andare a comprare una dose di morte nelle vicine piazze di Rancitelli. Sono entrato dentro le case popolari parlando con i criminali e con la gente perbene , ho visto l’orrore e la disperazione. Ho visto – continua Pettinari – bambini giocare tra le siringhe piene di sangue e tossicodipendenti bucarsi davanti alla porta di un alloggio popolare e rimanere a dormine ostruendo il passaggio dei bambini che dovevano rientrare a casa da scuola. Ho visto anche la morte perchè nelle piazze di spaccio spesso hanno sparato e ammazzato e io ero lì, primo ad intervenire . Tutto questo l’ho visto non in un bronx americano ma a Pescara, nella mia città, a pochi passi dal centro . A Rancitelli, a Fontanelle in Via Caduti per Servizio, aSan Donato in via Aldo Moro, a Zanni in via Carlo Alberto Dalla Chiesa, a Piazza Santa Caterina e nel quadrilatero che va da via Quarto dei Mille – corso Vittorio- via De Amicis, al terminal della stazione.
E allora ben vengano i cancelli per delimitare e chiudere i nostri parchi dove i bambini e gli anziani devono poter giocare e riposare in tranquillità . Ma non bastano solo i cancelli , ci vogliono anche le guardie siano esse pubbliche o private per garantire tutele e sicurezza della nostra gente, e ci vuole illuminazione , tanta luce per contrastare i traffici illeciti
I cancelli sono fondamentali perchè alcune zone vanno chiuse e interdette al pubblico come ad esempio lo “slargo della vergogna” in via Tavo a Pescara e i palazzi Ater di via Trigno diventato il nuovo ferro di cavallo dove si ritrovano e bivaccano i mercanti di morte assieme agli assuntori quotidiani in una vera stanza del buco anche cielo aperto . Se questo slargo non viene chiuso con un cancello resistente rimarrà sempre al servizio della malavita cosi come anche i palazzi abbandonati in Via Trigno. I cancelli sono altrettanto utili per chiudere i parchi nelle zone calde della nostra città in alcuni orari per non farli diventare comode centrali di spaccio, ad esempio, nelle ore serali e notturne. Quindi ben vangano i cancelli e non nascondiamoci dietro all’ipocrisia politica che a volte definisce i cancelli di destra e altra roba di sinistra . La sicurezza è di tutti. Ed è dovere della istituzioni adottare ogni utile iniziativa tesa a rispristinare la legalità.
Ma non illudiamoci che in alcune periferie basta portare un edificio pubblico per sconfiggere la criminalità , potrei fare decine di esempi di uffici pubblici in periferia con a pochi passi situazioni di prostituzione e spaccio di droga, un esempio per tutti: il Centro di smistamento delle Poste Italiane in via Alessandro Volta.
Quindi ben vengano gli uffici pubblici e i servizi essenziali ma ben vegano anche e soprattutto i cancelli, i pattugliamenti delle forze dell’ordine , i presidi fissi anche dell’operazione strade sicure dell’esercito come chiediamo da anni soprattutto nel quadrilatero della morte di Rancitelli”, concludono i due consiglieri di opposizione.