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Case popolari in abbandono: ritardi nelle graduatorie, il diritto alla casa diventa un optional

Redazione Abruzzo di Redazione Abruzzo
7 Febbraio 2025
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Pescara. “Quest’oggi abbiamo convocato la conferenza nel rione UNRRA Case di via Rigopiano perché questo complesso è un perfetto esempio di ciò che stiamo riscontrando in tanti insediamenti dell’edilizia residenziale pubblica di Pescara”.

Lo scrivono in una nota il Vice Presidente del Consiglio Regionale, Antonio Blasioli e il Gruppo Consiliare Pd al Comune di Pescara.

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“A incominciare dalle condizioni del piazzale, che certificano una situazione di totale abbandono da parte delle istituzioni, quando invece vivere in una casa popolare non dovrebbe voler dire abitare in un luogo dimenticato da Dio.

Negli ultimi tempi ho ricevuto dai cittadini numerose segnalazioni che mi hanno indotto a recarmi sul posto per verificare personalmente le criticità da loro rappresentate. Oltre alle questioni inerenti alla sicurezza e alla quiete pubblica, a risaltare è lo stato di degrado in cui versano le strade, dissestate dai numerosi scavi eseguiti per l’allaccio dei sottoservizi, per uno scenario che ricorda quello di una favela.

Ci poniamo le seguenti domande: chi ha eseguito gli scavi senza il ripristino a norma della sede stradale?

Quali utenze o sottoservizi sono stati realizzati? Ma soprattutto, come può l’ente competente lasciare che un proprio bene non venga ripristinato?

Mentre Comune e Ater – proprietari di oltre 4800 case popolari della città di Pescara – giocano a scaricabarile, noi intanto abbiamo segnalato la situazione alla Corte dei Conti. Quando un soggetto terzo opera su un bene pubblico ha il dovere di ripristinarlo. Così come l’ente proprietario ha l’obbligo di richiederlo attivandosi prontamente al fine di preservare la dignità di chi ci abita.

Sul complesso di case UNRRA sono stati spesi circa 3 milioni di euro che hanno consentito di riqualificare gli esterni delle palazzine, gli infissi e alcuni appartamenti vuoti. Il Comune di Pescara – che ha abbattuto il Ferro di Cavallo perdendo 120 alloggi che al momento non saranno ricostruiti e non ha ancora affrontato l’appalto per il Contratto di quartiere di via Tronto che metterebbe a disposizione altri 64 appartamenti – vanta in questo complesso circa 19 appartamenti. Sedici appartamenti disponibili sono stati formalmente comunicati da Ater al Comune a fine novembre 2023, per quale motivo a distanza di 15 mesi non sono ancora stati assegnati?

Si sommano ulteriori interrogativi. Quanti alloggi di proprietà Ater e Comune nella città di Pescara sono chiusi in attesa di essere assegnati? Quanti appartamenti Ater invece sono già stati consegnati al Comune di Pescara per l’assegnazione e non sono ancora stati assegnati? Come mai si dimentica un diritto così importante come il diritto alla casa? Sono centinaia le famiglie oneste in attesa da anni per un alloggio, e in questa città ci si permette il lusso di tenere chiusi alloggi pronti per l’assegnazione?

Perché le graduatorie del bando comunale emanato nel 2024 non sono ancora pronte e le poche case che si assegnano fanno riferimento ancora ad un vecchio bando e a vecchie graduatorie?

Cercheremo le risposte a queste domande mediante un accesso agli atti richiesto dai consiglieri comunali di Pescara.

C’è infine un ultimo aspetto da analizzare, relativo alle bollette dell’acqua. In questo complesso, in passato, molte famiglie sono state costrette a pagare somme maggiori rispetto ai consumi effettivi a causa di allacci abusivi e altre irregolarità. A partire dal 2006 gli inquilini hanno ottenuto l’installazione di contatori singoli che hanno sostituito il contatore centralizzato intestato ad Ater.

Dopo una  transazione il debito è sceso a 590.000 euro, ma ora vorremmo evitare che si verifichino nuovi allacci abusivi.

Chiediamo quindi ad Ater, Aca e Comune Ater di verificare, come abbiamo fatto noi, la presenza di tubi bianchi con attacchi d’acqua non autorizzati. Aca, Ater e Comune hanno già verificato? Hanno già avvertito gli organi giudiziari?”.

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