Pescara. In una traversa di via Marconi, forse di accesso condominiale, osservo sovente una scena che rappresenta un problema comune in molte città italiane: biciclette accatastate e legate a una ringhiera, destinata ad altro uso, in mancanza di spazi dedicati per il parcheggio.
La mancanza di stalli per bici comporta numerosi problemi. Dal punto di vista estetico, questa situazione contribuisce a trasmettere un’immagine di trascuratezza e disordine, influendo negativamente sul decoro urbano. Nella confusione, biciclette accatastate rischiano di subire danneggiamenti o furti, creando difficoltà per i proprietari sul piano della sicurezza, nel recupero dei loro mezzi. Non da meno, l’assenza di parcheggi adeguati rappresenta un ostacolo per chi vorrebbe utilizzare la bicicletta, disincentivando la mobilità sostenibile e vanificando gli sforzi per promuovere uno stile di vita più ecologico.
In un contesto sociale sempre più orientato alla sostenibilità, la carenza di infrastrutture dedicate alla mobilità ciclistica è un evidente controsenso. Il parcheggio approssimativo delle biciclette non solo mette a rischio l’integrità dei mezzi, ma spesso comporta l’invasone di marciapiedi e di aiuole, creando disagi per i pedoni, in particolare per anziani, bambini e persone con disabilità.
Affrontare il problema richiede azioni concrete su diversi fronti. La soluzione consiste nell’installazione di stalli dedicati, dotati di rastrelliere sicure e progettati per garantire ordine e praticità nelle zone più frequentate, come piazze, scuole e fermate dei mezzi pubblici. Una pianificazione più strategica dovrebbe invece integrare questi interventi nella pianificazione urbana, mappando le aree più bisognose di parcheggi per biciclette e promuovendo investimenti a lungo termine.
Anche la normativa potrebbe giocare un ruolo cruciale: leggi ormai datate, come quelle nazionali del 1998 ma anche quella regionale del 2013, sostengo l’opportunità di prevedere stalli per biciclette nei luoghi ad alta domanda di sosta, ma anche obbligare le nuove costruzioni, sia residenziali che commerciali, a includere parcheggi per biciclette in modo funzionale e non simbolico, come oggi accade, sarebbe un passo avanti significativo. Infine, la collaborazione con i commercianti locali (si pensi alla stagioone estiva lungo il mare) potrebbe incentivare la creazione di parcheggi dedicati (che magari prendano il posto di auto, con una maggiore efficienza nell’uso dello spazio pubblico), rendendo più attrattive le attività e migliorando l’esperienza per i clienti ciclisti.
L’esempio delle foto dimostra quanto sia urgente intervenire per risolvere questa criticità. Per trasformare il caos delle biciclette in ordine e decoro urbano, è necessario un impegno coordinato. Investire in infrastrutture adeguate alla mobilità ciclistica non è solo una soluzione pratica, ma un’opportunità per costruire città più vivibili, sicure e sostenibili. Rendere la bicicletta un mezzo centrale nella mobilità urbana significa anche migliorare la qualità della vita per tutti, promuovendo un futuro più verde e inclusivo.