L’Aquila. Nell’ambito della mostra Del resto di Piotr Hanzelewicz, a cura di Emiliano Dante, visitabile presso la Fondazione Giorgio de Marchis Bonanni d’Ocre fino al 26 gennaio, venerdì 17 gennaio 2025 il pomeriggio sarà dedicato ad appuntamenti di approfondimento delle tematiche del progetto.
Alle ore 16.30, nell’Aula Magna del Dipartimento di Scienze Umane dell’Università de L’Aquila, si svolgerà un incontro con il Professor Francesco Avolio che rifletterà su come il denaro “sia parlato” nelle comunità del Centro-Sud, attraverso una ricca analisi di detti e proverbi.
Alle ore 19.30, nella Piazzetta del Sole (piazza retrostante l’ingresso della Fondazione de Marchis – Via Crisante), la performance Moneta di Piotr Hanzelewicz per dispositivo cellulare, con il supporto tecnico di Factory Sound.
A seguire, nella sede della Fondazione de Marchis, la seconda parte della sonata per violino solo, Melancholia di E. Ysaÿe, eseguita dal Mº Andrzej Hanzelewicz.
Nell’incontro presso l’Università, Francesco Avolio passa in rassegna i modi in cui la tradizione popolare dell’Abruzzo e delle province vicine ha inquadrato, tramite il genere “proverbio”, le problematiche legate al denaro, alla ricchezza, all’avarizia, alla prodigalità e ad altri argomenti collegati, come i rapporti familiari e personali. I materiali selezionati, tratti tutti da pubblicazioni scientificamente affidabili, perché basate su approfondite ricerche sul campo in cinque comuni del Centro-Sud (L’Aquila, Tornimparte, Celano, Arce, Monte San Biagio), sono, tuttavia, con ogni probabilità, un po’ diversi da quello che ci si aspetterebbe: non vi troviamo, infatti, un’unica visione del mondo omogenea, ma detti proverbiali anche in contraddizione fra loro, perché espressione di esperienze di natura diversa, a seconda dei luoghi, delle classi sociali ecc. Spesso, ad esempio, uno stesso proverbio compare, con differenti varianti, in più di una raccolta. In molti di essi è possibile cogliere, oltre al peso dell’esperienza, anche una notevole dose di umorismo e di ironia, in grado di volgere in positivo, o comunque di sdrammatizzare, situazioni e fatti che poi tanto positivi non sono.
Il progetto Del resto di Piotr Hanzelewicz tratta la tematica del “denaro” e delle sue implicazioni, delle congetture che ne nascono intorno, di tutte le possibili declinazioni che esso assume ed ha assunto in passato nelle comunità umane, e costituisce il punto di arrivo di un percorso artistico, che fonde aspetti teorici e estetici, iniziato con la mostra Laborioso laborioso laborioso, presso l’Istituto Polacco di Roma nel 2013. La mostra, ospitata dalla Fondazione de Marchis, risulta caratterizzata, come afferma Michela Becchis nel testo in catalogo, da “oggetti molto densi e carichi di una profonda riflessione sul senso del denaro e del suo ruolo di regolatore apparente di uno scambio, ma in realtà struttura che conserva la più terribile delle asimmetrie, la più falsa narrazione di un bene di scambio paritario; oggetti che non possono essere alienati, sorpassati, disimpegnati dalla loro relazione con coloro che li hanno fatti e messi al centro di quella relazione. Nel paradosso artistico la disuguaglianza, che viene nascosta dal falso legame geometria/status economico, viene lasciata solo apparentemente fuori ma non certo perché venga ignorata, piuttosto perché Hanzelewicz esplicita così il desiderio che chi interloquisce con le sue grandi tele, con la stanza-forziere, con la spiazzante vetrata bifronte si impegni con la sua concettuale ossidazione a demolire quell’insensato racconto monolitico e indifferente e agisca uno spazio corrosivo di conoscenza.”
La mostra, con i testi in catalogo di Emiliano Dante, Michela Becchis e Francesco Avolio, si avvale del patrocinio e del contributo dell’Istituto Polacco a Roma.
La Fondazione Giorgio de Marchis Bonanni d’Ocre viene istituita a L’Aquila nel 2004 allo scopo di conservare, tutelare e valorizzare il patrimonio documentario e librario raccolto dal professor Giorgio de Marchis nel corso della sua carriera di storico dell’arte. Manifesti, locandine, inviti e brossure sono solo alcuni esempi delle tipologie documentarie che caratterizzano l’archivio composto da quasi 200.000 pezzi. Cataloghi di mostre, monografie e saggi, che popolano la biblioteca, contribuiscono a restituire l’immagine di un periodo denso di cambiamenti non solo a livello sociale ma anche storico-artistico, quale gli anni Sessanta e Settanta in Europa. Dal 2018 abita gli spazi del primo piano del Palazzo Cappa Cappelli che apre costantemente per eventi, mostre e collaborazioni con artisti ed enti.
Piotr Hanzelewicz (Polonia, 1978) vive in Italia. Ha fatto esperienze diverse fra loro, studi, lavori. Ama il termine cosa/cose. Non ha un approccio scientifico ma si attesta su una curiosità utile a creare collegamenti tra discipline diverse, talvolta lontane fra loro. Questa è la griglia di partenza. Poi c’è tutto il resto, insomma, poi ci sono le cose. Nota curiosa: è nato lo stesso giorno in cui è morto Paolo VI, pertanto non è sbagliato affermare che uno come Piotr Hanzelewicz nasce ogni morte di papa. Tra le principali esposizioni personali: 2011 – L’inquilino del terzo piano, a cura di Enzo de Leonibus con testi di Teresa Macrì e Marco Patricelli – Museolaboratorio Città S. Angelo (PE); 2013 – Laborioso laborioso laborioso, a cura di Franco Speroni con testi in catalogo di Alberto Abruzzese e Michela Becchis – Istituto Polacco (Roma); 2014 – All’ombra del pavone, a cura di Michela Becchis – Biblioteca del Senato (Roma); 2019 – One hundred bucks and few cents, a cura di Fabio de Chirico e Giuseppe Capparelli, con testo in catalogo di Edoardo Marcenaro – Galleria Rosso20sette (Roma).
Francesco Avolio (Roma, 1963) insegna dal 1997 Linguistica italiana nell’Università degli Studi dell’Aquila. Al centro dei suoi interessi sono le varietà dialettali dell’Italia centrale e meridionale, la teoria e i metodi della ricerca dialettologica e geolinguistica, i problemi della ricostruzione linguistica, i rapporti tra linguaggio ed esperienza (etnolinguistica). È membro di diverse società scientifiche, del Comitato scientifico della Rivista Italiana di Linguistica e di Dialettologia e di quello del Bollettino dell’Atlante Linguistico Italiano. Dirige, con Elisabetta Carpitelli e Matteo Rivoira, la collana Studi e testi di dialettologia e varia linguistica delle Edizioni dell’Orso di Alessandria. Suoi articoli sono apparsi su riviste e periodici specializzati italiani e stranieri. È autore di numerosi saggi, tra cui i volumi Bommèsprə. Profilo linguistico dell’Italia centro-meridionale (San Severo, 1995), Tra Abruzzo e Sabina (Alessandria, 2009) e Lingue e dialetti d’Italia(Roma, 2009), e dell’Atlante Linguistico ed Etnografico Informatizzato della Conca Aquilana (ALEICA, versione multimediale a cura di Giovanni De Gasperis).