Chieti. “Che l’assemblea sarebbe andata in seconda convocazione era chiaro sin dall’ultima capigruppo, come risulta dal verbale della riunione del 13 dicembre, questo per contemperare le esigenze di diversi consiglieri (maggioranza e minoranza) alle prese con problemi seri e irrevocabili e ciò spiega perché saremo in aula venerdì. Spettacolarizzare la prima convocazione del Consiglio, nonostante tale consapevolezza, serve solo a conquistare titoli e spazi mediatici, ma è di fatto una fiction che la comunità non si merita. La nostra priorità è fare andare avanti i lavori, come sanno bene anche quei consiglieri di lunga data che di certo conoscono i legittimi meccanismi di funzionamento dei Consigli comunali, per averne usufruito ampiamente nel passato non solo recente.
Meccanismi a cui, però, solo ora si oppongono. Fare baccano oggi, come è successo stamane, per poi, domani, votare contro il bilancio e qualsiasi altro documento utile alla città, significa prendere in giro la comunità. Questa è la storia”, così il sindaco Diego Ferrara, il presidente del consiglio comunale Luigi Febo, l’assessora al Bilancio Tiziana Della Penna, la vicepresidente del Consiglio Silvia Di Pasquale, il presidente della Commissione bilancio Edoardo Raimondi.
“Ci preme mettere al sicuro le sedute che ci aspettano, perché la sessione di bilancio a cui ci stiamo preparando è rilevantissima: nei documenti da approvare (bilancio consolidato 2022, rendiconto 2022, rendiconto 2023, tutto il bilancio di previsione e DUP 2024/26 e tutti gli atti correlati) c’è il futuro della città, un futuro che dobbiamo e vogliamo preservare da ogni tipo di ostacolo e da spettacolarizzazione inutili – spiegano gli amministratori – . Il lavoro di approvazione è fondamentale per Chieti. Nel bilancio ci sono le risorse per il sociale; ci sono le risorse del PNRR e delle rigenerazioni che stanno partendo; ci sono le risorse per le manutenzioni e gli altri lavori pubblici, quelle per il decoro urbano e per le scuole: Chieti può ripartire da tutto questo, continuando il percorso di risanamento che abbiamo avviato e che trova nell’approvazione di tutti i documenti citati uno snodo importante per il suo futuro. Al di là della contrapposizione politica e dell’appartenenza, votare contro tutto questo come qualcuno si appresta a fare, è molto peggio di quanto ci si rimprovera, è una condanna per la città. Il commissariamento evocato da qualcuno, non significherebbe solo mandare a casa l’Amministrazione e chi la governa oggi, ma soprattutto comporterebbe la perdita delle risorse del PNRR, della riqualificazione dei palazzi storici come Palazzo Massangioli, Eden, Nolli, Principessa di Piemonte, Palazzo d’Achille e De Pasquale, quelle di piazza Garibaldi, la via del progetto della via dei Conventi con gli spazi per riportare gli studenti universitari in centro, ma anche i nuovi parcheggi, il terminal e tutto lo snodo intorno. Un commissario penserebbe solo a risanare i conti, procedura che peraltro è già in corso, adotterebbe un bilancio fatto di tagli lineari, in cui si rischierebbero non solo i servizi essenziali per la città, ma anche i pochi gioielli del Comune, comprese le farmacie comunali, inoltre rimarrebbe fino a nuove elezioni che comunque non avverrebbero a breve. Questo stallo Chieti non può permetterselo: il bivio che ci aspetta è importante per tutti e coinvolge in modo particolare chi rappresenta la comunità, perché dire no a questo processo è una precisa responsabilità verso i cittadini. La comunità ha diritto a una città moderna, che riprenda un percorso sano di crescita, sviluppo e abbia le opere che attende da troppi anni, opere che noi, nonostante il dissesto, siamo riusciti a mettere in cantiere, lo abbiamo fatto per Chieti e perché l’Amministrazione sia operosa, a prescindere da chi la rappresenta oggi e la rappresenterà domani”.