Chieti. “È impietosa per l’Abruzzo l’istantanea scattata dall’Agenzia Nazionale Sanità sui dati aggiornati al 2023 delle performances manageriali delle Aziende sanitarie pubbliche, ospedaliere e territoriali. Le Asl di Chieti, Pescara e Teramo sono in zona “rossissima”: non riescono a superare performances accettabili, restando relegate a livelli molto bassi. Va male la distribuzione delle performance, va male il report sugli investimenti, va male anche l’efficacia, cioè gli esiti dell’azione, in pratica la mortalità territoriale. Dati perfettamente in linea con la debacle della sanità abruzzese per il 2023, con conti in rosso, deficit milionari, commissariamento dei manager da parte della Regione, che però li lascia ben saldi sulle poltrone nonostante i disastri prodotti. Ad affermarlo non è la politica, ma un soggetto autorevole qual è l’Agenas, che di fatto certifica il fallimento di sei anni di gestione Marsilio della sanità”, così il commento del capogruppo Pd Silvio Paolucci sul rapporto presentato al Forum di Arezzo.
Nel link dati e analisi: https://www.quotidianosanita.it/studi-e-analisi/articolo.php?articolo_id=126077
“A finire sotto la lente degli analisti sono le attività di 110 Aziende territoriali e 51 Aziende ospedaliere. Riguardo le prime, il monitoraggio si è basato sulla valutazione di 34 indicatori classificati in 6 aree (prevenzione, distrettuale, ospedaliera, sostenibilità economica-patrimoniale, outcome) e 12 sub-aree. Per quanto riguarda invece le Aziende ospedaliere, gli indicatori presi in considerazione sono stati 27, classificati in 4 aree (accessibilità, gestione dei processi organizzativi, sostenibilità economico-patrimoniale, investimenti) e 10 sub-aree – spiega Paolucci – . L’Abruzzo con le sue Aziende Sanitarie Territoriali non riesce a scrollarsi di dosso una valutazione che ci mette fra le peggiori performance d’Italia (come si vede in foto), anzi, ci lascia: perché siamo già fra le maglie nere nazionali e nulla è destinato a cambiare in meglio in base al metodo Marsilio, che vede aumentare solo deficit e problemi, nonostante il settore richieda investimenti e organizzazione che mancano ormai da sei anni. Non è ricorrendo ad artifici contabili che si risolvono le tante criticità della sanità abruzzese, pronta già a fare i conti con un deficit 2024 che sarà notevolmente più alto del precedente. Servono azioni coraggiose che chi deve fare non fa, poco importa se aumentano solo i costi, mentre diminuiscono prestazioni e pazienti per la sanità pubblica e se chi non riesce a governare questo momento di importante difficoltà, resta al suo posto, mentre gli abruzzesi pagano le conseguenze di questa situazione”.