Pescara. Una sala gremita quella dell’auditorium Petruzzi di Pescara per un argomento per assistere al convegno dal titolo “Il Processo di Franz Kafka, Letteratura e…attualità”, promosso dal Rotary Club Pescara Nord e dall’associazione culturale “NumeroZero”, a cento anni dalla morte dello scrittore boemo.
Dopo i saluti del presidente del Pescara Nord Amedeo Di Pretoro, a moderare l’incontro è stato l’avvocato Carmine Ciofani, che ha voluto anche porre l’accento sull’aggettivo “kafkiano”, spesso usato nella lingua italiana corrente prima di introdurre i relatori che hanno affrontato i diversi aspetti dell’argomento, con approfondimenti storici e con raffronti con l’attualità.
Il professor Ugo Perolino, direttore del dipartimento di lingue e culture moderne dell’Università G. D’Annunzio, si è focalizzato sull’aspetto letterario dell’opera, evidenziando il mistero e l’estraneità dell’uomo ingabbiato all’interno di una società basata su convenzioni limitanti.
Il professor Marco Trotta, storico dell’università abruzzese, ha voluto inquadrare Il Processo, romanzo incompiuto scritto proprio a ridosso della Grande Guerra e pubblicato postumo nel 1925, in un’epoca piena di stravolgimenti pesantemente negativi per l’uomo, dalle guerre alle dittature. È qui che emergono il dissidio interiore, il pensiero sofferto ed esistenziale di scrittori ebrei come Franz Kafka, Stefan Zweig e tanti altri.
Accompagnando il pubblico dalla letteratura sul versante giuridico attuale è stato il dottor Giuseppe Bellelli, procuratore della Repubblica di Pescara, che ha consegnato alla platea un’inedita e interessante lettura in chiave “processuale” di libertà dell’opera anche citando De André e il suo pensiero nel rapporto con il potere.