L’Aquila. “Il congresso per l’elezione del segretario provinciale del PD cade in un momento molto difficile per tutto l’Occidente: un momento di crisi delle forze progressiste e di vento forte dei populismi di destra che attecchiscono e si nutrono delle fragilità sociali ed economiche, come dimostra la vittoria di Trump.
Proprio per questo è evidente la necessità di un cambiamento. C’è bisogno di fare una grande operazione popolare, c’è bisogno che una sinistra unita, iniziando dal PD, torni ad occuparsi degli ultimi, delle realtà più marginali a livello economico, sociale e territoriale. Questo è quello che si deve fare anche in Abruzzo, specialmente nelle aree interne che spesso la classe dirigente, miope, vede solo come porzioni di territorio che gravano sui bilanci. Queste zone, invece, hanno un enorme potenziale e sono un’importante risorsa che noi dobbiamo valorizzare”.
Con queste parole Stefano Albano, capogruppo del Partito Democratico al Comune dell’Aquila, ha presentato la sua candidatura come segretario provinciale del partito durante l’assemblea convocata per l’occasione a L’Aquila nel pomeriggio di sabato 9 novembre, e svoltasi nella sala convegni della Casa del volontariato. Albano ha voluto condividere la sua idea di rinnovamento politico prima del congresso, che ci sarà tra qualche settimana, e lo ha fatto invitando tutti i membri del partito. Un incontro molto partecipato, con una nutrita platea che ha riempito la sala convegni, con la partecipazione di diversi giovani. Tra i presenti anche esponenti regionali e nazionali: il senatore Michele Fina, il segretario provinciale uscente Francesco Piacente, il consigliere regionale Pierpaolo Pietrucci, ma anche i consiglieri del comune dell’Aquila Stefano Palumbo e Stefania Pezzopane, l’ex sindaco del capoluogo abruzzese Massimo Cialente. Sono inoltre intervenuti il Segretario e la Presidente dell’unione comunale dell’Aquila Nello Avellani e Deborah Palmerini, e il segretario provinciale dei giovani democratici Francesco Balassone. “A braccia aperte – una comunità unita, aperta, rinnovata” è il motto scelto per la presentazione della candidatura. La proposta di Albano, infatti, punta a rafforzare il ruolo del PD coinvolgendo tutte le energie del partito e aprendolo, sulla base dei principi nazionali dettati dalla segretaria Elly Schlein, alle migliori energie progressiste della provincia aquilana.
“Dobbiamo avere una linea politica chiara – aggiunge – basata su tre parole chiave: unità, apertura e rinnovamento. Unità non vuol dire proporre candidati unici o togliere il confronto, ma significa avere un progetto unitario, ricostruire il PD senza più assistere allo spettacolo di dissidi interni basati sui destini personali, cosa che la nostra gente disprezza. Apertura e rinnovamento sono necessari per coinvolgere tutti i cittadini progressisti di questa provincia che vogliono dare il proprio contributo”.
“Abbiamo bisogno di riavvicinare a noi una fascia di elettorato che si è persa, come ha dimostrato quanto accaduto in Liguria: ormai vanno a votare solo le tifoserie e l’astensione supera la metà della popolazione. Sarebbe limitante dire che l’astensione è unicamente per disaffezione politica quando il problema è più ampio. Molte persone sono talmente soverchiate da quei problemi sociali ed economici su cui ho insistito, che ormai sono completamente disconnesse dal dibattito pubblico e da quello politico. Per tornare ad avere un dialogo con loro, dobbiamo presidiare tutti quei luoghi dove maggiormente si vedono le mancanze della classe dirigente di destra, come i CUP e i pronto soccorso, le scuole, i mondi delle vertenze del lavoro come Lfoundry e Magneti Marelli ecc”, aggiunge Albano.
“Tre questioni fondamentali in particolare dovranno avere la nostra attenzione: sanità, scuole, lavoro e sviluppo. Chiaro è l’intento delle destre abruzzesi di smantellare sanità e scuole pubbliche, fenomeno che aggrava ulteriormente la condizione dele aree interne dove i presìdi sociali devono essere potenziati, non smantellati. Il tema della sanità è quello principale nella nostra provincia in quanto ci sono 46 milioni di euro di debito dell’Asl e un delta negativo fra mobilità attiva e passiva di 15 milioni. Ciò significa che sempre meno cittadini della provincia dell’Aquila si curano nelle strutture sanitarie del territorio, preferendo curarsi altrove, e sempre meno persone da fuori vengono attratte dalla sanità pubblica della nostra provincia. Altro tema centrale è lo stretto rapporto fra ospedali e territorio. La pandemia ci ha insegnato che dobbiamo intensificare la medicina di territorio, moltiplicando i presidi di sanità vicini ai cittadini per decongestionare i pronto soccorso e gli ospedali, e non mettere le case di comunità dentro gli ospedali, come stanno facendo Biondi e Marsilio, che è esattamente il contrario di ciò che l’intera sanità globale suggerisce”.
“C’è poi il tema delle scuole. Il blocco del turn over nazionale che porterà l’Italia ad avere una diminuzione di 5.600 insegnanti e di 2.000 operatori di supporto, fra cui il personale Ata (numeri che di solito nelle aree interne sono di proporzioni maggiori) si aggiunge alla riforma del dimensionamento scolastico che rischia di accorpare istituti e cancellare alcuni plessi scolastici nel territorio, con conseguente impoverimento e abbandono del territorio”. “Riguardo a lavoro e sviluppo, è necessario un serio ragionamento rispetto ai tanti strumenti finanziari. Dobbiamo impedire che le tante risorse straordinarie a disposizione dei nostri territori, dal PNRR alle risorse RESTART della ricostruzione economica fino alla programmazione delle risorse europee, vengano sperperate soltanto come un bancomat elettorale, cosa che il centrodestra abruzzese ha finora fatto in maniera sistematica, invece di utilizzarle in una strategia complessiva per fare interventi strutturali, cioè che restituiscano nel tempo un ritorno concreto sul territorio. In Abruzzo per esempio sono state individuate sette aree interne, di cui la maggior parte nella nostra provincia, per circa 8 milioni di euro l’una. Noi riteniamo che il territorio debba avere voce in capitolo su come programmare la spesa di queste risorse intorno a un vero progetto di sviluppo. Per noi far contare il territorio significa confrontarsi con i sindacati, le associazioni di categoria, gli ordini professionali, le università, i sindaci ecc. Per la destra invece a quanto pare sono bastevoli Biondi e Marsilio chiusi in una stanza. Ecco perché nella nostra provincia il PD deve essere presidio della concertazione”.
“È un progetto ambizioso ma sono fermamente convinto che come partito abbiamo tutte le competenze per poterlo mettere in atto. È il momento di scendere in campo e far valere le vere necessità dei cittadini, della regione, della provincia, delle città e di tutti i piccoli centri delle aree interne. E con uno spirito unitario, sono sicuro, riusciremo a raggiungere questi risultati”, chiosa Albano.