Pescara. “Quella che poteva essere davvero un’opportunità per la nostra città rischia di trasformarsi in una trappola dai costi milionari a causa di un procedimento gestito male e con colpevole ritardo dall’amministrazione Masci”. È questo il commento del consigliere comunale M5S, Paolo Sola, e della consigliera regionale Erika Alessandrini, che questa mattina, in conferenza stampa, hanno denunciato tutte le criticità della delibera con cui domani il Consiglio Comunale voterà il progetto di fattibilità del Parco Nord.
“Una serie incredibile di gravi mancanze, che spaziano dall’aspetto tecnico a quello economico, rischia di compromettere l’intero procedimento. Innanzitutto” – spiegano Sola e Alessandrini – “manca una valutazione di impatto acustico sull’intero progetto, obbligatoria per legge ogni qual volta si realizzano nuove opere pubbliche, come un parco urbano. Tale valutazione, chiaramente, va redatta prima dell’approvazione dello studio di fattibilità, perché potrebbe portare all’esclusione di alcune opere risultate troppo rumorose, come potrebbe essere il caso del famoso skatepark presente nel progetto, il quale non convince nemmeno la maggioranza di centrodestra. Lo stesso discorso vale per il parere geomorfologico” – proseguono i pentastellati – “che la legge impone sulla base dell’art. 89 del DPR 380/2001 e che va fornito dai competenti uffici tecnici regionali, i quali in questo caso hanno fornito soltanto un generico parere favorevole, peraltro subordinato alla condizione di utilizzare solo pavimentazioni drenanti nelle aree attrezzate del parco. Tutto il contrario di quanto previsto nel progetto di fattibilità, che invece contempla solo pavimentazioni in calcestruzzo non drenanti e impermeabili.”
Anche il quadro economico dell’opera e il tema degli espropri sembrano viziati da diversi problemi, che non rendono chiaro l’effettivo impatto dell’operazione e aprono al rischio di maggiori costi e contenziosi milionari a carico dell’ente.
“Al di là del fatto che già la somma di 700.000 euro indicata per gli espropri è assolutamente inverosimile – aggiungono Sola e Alessandrini – in quella cifra non è considerata l’IVA al 22%, obbligatoria per legge nel caso in cui gli espropriati siano società commerciali, come in questo caso. Questo ci restituisce un quadro economico già di per sé sbilanciato, con decine di migliaia di euro mancanti all’appello. Ancora più grave è la questione degli espropri, tra i quali manca forse la particella più importante, oggetto di una variante puntuale al piano regolatore nel 2022, proprio perché la Giunta Masci la considerava strategica per la realizzazione del parco senza interruzioni. La conseguenza è che, prima, è stato concesso al privato di recuperare quelle volumetrie altrove proprio per liberare l’area e ora, invece, ci si dimentica di espropriare quello stesso fabbricato, progettando il parco intorno ad esso. Senza dimenticare che la valutazione dell’indennità di esproprio, a soli 16 € al metro quadrato, sicuramente porterà a ricorsi da parte dei privati, con il rischio che il Comune dovrà sborsare milioni di euro di differenza, somma che a pagare saranno i cittadini di domani. Insomma, per quanto la realizzazione di un nuovo parco sia un obiettivo condivisibile in linea di principio” – concludono Sola e Alessandrini – “non può esserlo realizzarlo in questo modo, con una corsa contro il tempo per non perdere il finanziamento ed esponendoci a un probabile disastro economico.”
Tutte queste questioni sono state incluse in una istanza pregiudiziale con cui il Movimento 5 Stelle chiederà al Consiglio Comunale di non discutere la delibera.