L’Aquila. “Il sacrosanto sciopero della scuola, dell’università, della ricerca, dell’alta formazione artistica e musicale indetto dalla Flc-Cgil contro la manovra del Governo Meloni e la legge sull’autonomia differenziata lancia un allarme che va raccolto”. Ha dichiarato Maurizio Acerbo, segretario nazionale del Partito della Rifondazione Comunista.
“Il governo Meloni con i tagli e lo spacca Italia sta infliggendo un colpo mortale alla scuola, all’università e alla ricerca. Mentre aumentano le spese per armamenti il governo taglia 5660 docenti e 2174 ATA puntando sull’aumento del precariato che già costituisce un quarto del personale. Con l’autonomia differenziata verrà meno il ruolo unificante del paese della scuola della Repubblica. In un paese in cui cresce l’abbandono scolastico investire sulla scuola dovrebbe essere una priorità. Ma questo governo taglia anche su università e ricerca nl paese con meno laureati in Europa e che assiste a una emigrazione di massa di giovani verso l’estero. Il governo non mette risorse per il rinnovo dei contratti nonostante gli stipendi abbiano perso il 18% del potere d’acquisto a causa dell’inflazione.
La giornata di oggi segna una tappa importante verso lo sciopero generale del 29 novembre. La via maestra la indica la Costituzione che questo governo anche più dei pessimi predecessori tradisce quotidianamente: più tasse ai ricchi e meno spese militari per finanziare scuola, università, ricerca, rinnovi contrattuali”.