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Il Sole Sorvegliato Speciale da parte del Gruppo Space Weather dell’Università degli Studi dell’Aquila

Angela Guarnieri di Angela Guarnieri
17 Ottobre 2024
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L’Aquila. In data 8 ottobre 2024 un’eruzione di massa coronale (CME), diretta verso la Terra con l’impressionante velocità di circa 1300 km/s, è stata espulsa dal Sole. La CME ha impattato con il nostro pianeta il 10 ottobre alle 16:00 UT, generando una tempesta geomagnetica di livello estremo. Infatti, come mostrato in figura 1, il valore del disturbo del campo geomagnetico è diminuito di circa 300 nT, quando nei momenti di quiete si assesta intorno allo zero. Questo rende questa tempesta la terza più forte degli ultimi 10 anni.
L’Università dell’Aquila, che da anni è leader nell’investigare i fenomeni di Space Weather – definiti come le condizioni dell’ambiente tra il Sole e la Terra che possono influenzare il rendimento e l’affidabilità dei sistemi tecnologici (sia a Terra sia in orbita) e che possono mettere in pericolo la salute dell’uomo – è stata tra i primi a valutare gli effetti di questa tempesta geomagnetica (Il Sole è di nuovo ‘euforico’ (globalscience.it)). La dott.ssa Giulia D’Angelo, Assegnista di Ricerca presso il Dipartimento di Scienze Fisiche e Chimiche (DSFC) di UNIVAQ, ha dichiarato “le comunicazioni satellitari e quelle ad alta frequenza (HF) hanno subito dei forti disturbi e in alcuni casi si sono interrotte. Allo stesso tempo sono stati osservati disturbi nei segnali inviati dai satelliti della rete dei Global Navigation Satellite System di cui fanno parte la rete americana GPS e quella europea Galileo”. “In più”, il Prof. Mirko Piersanti del DSFC di UNIVAQ, aggiunge che “le reti elettriche nazionali di tutta Europa hanno subito un grosso stress rischiando anche il black-out. Dai nostri dati preliminari è stato possibile stabilire che ci sono state fortissime correnti elettriche indotte a terra (chiamate GIC), che hanno messo a rischio la rete elettrica nazionale specialmente in alta Italia (come misurato a Castello Tesino [TN]). A tal proposito, la Figura 3, riporta le variazioni di campo geoelettrico a terra, calcolata dal nostro gruppo, lungo la rete di magnetometri EMMA, che cogestiamo insieme a diversi partner europei. Il rosso indica valori di correnti elettriche estremamente alte.”
Poiché ci stiamo avvicinando al massimo dell’attività solare, previsto per la fine del prossimo anno, ci si aspetta che questi fenomeni diventino più frequenti e potenzialmente più intensi. “Per questo motivo”, conclude il gruppo di Space Weather di UNIVAQ, “è necessario un monitoraggio continuo e costante delle variazioni dell’attività della nostra stella che noi non cesseremo di fare da qui ai prossimi anni.”

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